In questo articolo vengono dati alcuni consigli su come
orientarsi nella difficile "arte della regolazione delle sospensioni"
durante l'uso della moto in circuito, un piccolo prontuario da portare sempre
con se durante le giornate di prove libere che viene in aiuto dei tanti
motociclisti per guidarli ed aiutarli a capire e risolvere i principali problemi
che si possono riscontrare dinamicamente nell'uso più sportivo della moto.
Per semplificare il tutto è bene dividere le fasi di maggior incidenza delle
sospensioni: frenata ('staccata'), ingresso in curva,
percorrenza della curva e uscita dalla curva.
I seguenti consigli si intendono con componenti perfettamente funzionanti e con
già una buona base di assetto di partenza (perlomeno quelle date dalle schede
della casa costruttrice), altrimenti diventa vano il ragionamento col quale si
possono affrontare i seguenti consigli.
Inoltre gli organi non devono presentare difetti dovuti ad usura o a scarso
rendimento legato alla qualità del prodotto. Se attraverso le regolazioni non si
riescono ad avere i benefici voluti, si consiglia il supporto di
tecnici
specializzati per interventi alle tarature idrauliche e calcoli di costanti
elastiche ('K') da utilizzare sulle molle.
Attesa durante le prove libere prima di entrare in pista al Mugello
FRENATA ('Staccata')
In frenata è la forcella ad avere il ruolo di
maggior rilevanza sul comportamento della ciclistica, rispetto al
monoammortizzatore.
SE SI HANNO FINECORSA FREQUENTI DELLA FORCELLA SI DOVRA' FARE ATTENZIONE A:
A Freno idraulico in compressione troppo aperto
B Livello dell'olio troppo basso
C Costante elastica ('K') delle molle troppo tenera
D Molle poco precaricate
SE SI AVVERTONO AMPIE E FORTI VIBRAZIONI (MOTO CHE SALTELLA), O POSTERIORE CHE
PERDE CONTATTO CON IL SUOLO, SI DOVRA' FARE ATTENZIONE A:
A Molle della forcella troppo precaricate
B Freno idraulico in compressione della forcella troppo
chiuso
C Livello dell'olio forcella troppo alto
D Scalata di marcia in maniera errata. Si è scalato in
contemporanea alla prima parte della frenata.
In questo caso si consiglia di frenare molto forte nella prima parte della
frenata mantenendo la stessa marcia inserita, e poi successivamente incominciare
a scalare le marce. Oppure per i più esperti si consiglia di tirare leggermente
la leva della frizione in modo da simulare l'antisaltellamento.
La Buccine: la curva più lunga Circuito del Mugello
INGRESSO IN CURVA
Anche in questa fase è la forcella ad avere la
maggior importanza sul comportamento della ciclistica.
SE LA MOTO RESISTE ALL'INSERIMENTO E TENDE AD ALLARGARE, POTREBBE DERIVARE DA:
A Moto alta anteriormente, molle forcella troppo
precaricate o con 'K' troppo elevato
B Freno idraulico in compressione forcella troppo chiuso
C Possibile ingresso in curva con l'azione sul freno
anteriore poco incisiva (si è lasciata la leva del freno anteriore troppo
presto)
SE LA MOTO TENDE A CHIUDERE TROPPO PRESTO LA TRAIETTORIA DI INGRESSO, POTREMMO
AVERE:
A Freno idraulico in compressione della forcella troppo
aperto
B Moto bassa anteriormente. Molle forcella poco
precaricate
C Molle forcella con 'K' troppo tenero
Ingresso al tornatino del Circuito di Adria
PERCORRENZA DELLA CURVA
In questa fase potremmo affermare che la forcella e l'ammortizzatore
hanno la stessa rilevanza sull'assetto della moto, quindi:
SE LA MOTO TENDE AD ALLARGARE LA TRAIETTORIA, E' POSSIBILE CHE:
A Freno idraulico in estensione della forcella troppo
aperto, quindi la moto tende ad alzarsi troppo velocemente.
B Molla della forcella troppo precaricata
C Altezza retrotreno troppo bassa, dovuto all'interasse
troppo corto o molla posteriore troppo poco precaricata
D Molle della forcella con 'K' troppo elevato
E Si spinge poco sulla pedana interna alla curva
SE LA MOTO TENDE A CHIUDERE LA TRAIETTORIA TROPPO PRESTO, LE POSSIBILI CAUSE
POTREBBERO ESSERE:
A Altezza della moto bassa sull'anteriore o molle della
forcella con 'K' troppo tenero o poco precaricate
B Freno idraulico dell' estensione della forcella troppo
chiuso. L'anteriore si alza troppo lentamente
C Altezza del retrotreno elevata. Interasse
ammortizzatore troppo lungo o molla posteriore troppo precaricata, o freno
idraulico in compressione dell' ammortizzatore troppo chiuso
Percorrenza in curva al Mugello
USCITA DI CURVA
In quest'ultima fase e' invece l'ammortizzatore ad
avere l'incidenza maggiore rispetto alla forcella e all'insieme della
ciclistica.
SE AVVERTIREMO DI AVERE POCA TRAZIONE, POTREBBE ESSERE CAUSA DI :
A Freno idraulico in estensione dell' ammortizzatore
troppo chiuso (punto approfondito nel corso)
B Freno idraulico in compressione dell' ammortizzatore
troppo chiuso
C Molla dell' ammortizzatore troppo precaricata o con
'K' troppo elevata
SE LA MOTO TENDE AD ALLARGARE LA TRAIETTORIA, SI POTRA' VERIFICARE CHE:
A Freno idraulico in estensione dell' ammortizzatore
troppo chiuso
B Molla ammortizzatore troppo poco precaricata
C Molla ammortizzatore con 'K' troppo tenero
D Altezza retrotreno troppo bassa. Interasse
dell'ammortizzatore troppo corto
Un'altra fase in cui le sospensioni risultano essere fondamentali sono le
varianti strette, dove vi è bisogno di un repentino cambio di direzione e quindi
gli organi devono supportare questo movimento molto veloce.
VARIANTE
Per quanto riguarda l'ingresso si può prendere in
considerazione quanto detto per l'ingresso in curva. Del resto vale anche quanto
detto per l'uscita di curva.
Quindi i consigli sotto elencati si intendono nel momento del cambio
di traiettoria.
SE LA MOTO RESISTE AL CAMBIO DI TRAIETTORIA, SI POTREBBE PRESUMERE CHE:
A Molla posteriore con 'K' troppo elevato o molla troppo
precaricata o viceversa; ovvero se le molle risultano essere troppo rigide o
morbide negli estremi opposti (N.B. con le dovute considerazioni affrontate
durante il corso)
B Freno idraulico in estensione forcella troppo chiuso e lo
stesso dicasi per l'ammortizzatore : la moto non si alza con la giusta velocità
con la quale dovrebbe per facilitare il pilota in questa fase
C Molle forcella con 'K' troppo elevato o troppo precaricate o
viceversa; ovvero se le molle risultano essere troppo rigide o morbide negli
estremi opposti (N.B. con le dovute considerazioni affrontate durante il corso)
D Livello olio forcella troppo elevato
Variane del Circuito di Franciacorta
Analizzando tutti i principali consigli, si può ben intendere che non esiste un
assetto ideale per tutto il tracciato che si sta percorrendo, in quanto
sia in strada che in pista potremmo trovare delle curve molto veloci che
necessitano di una particolare geometria e regolazioni, ma subito dopo un
repentino cambio di traiettoria come quello, ad esempio di una variante, dove la
moto necessita di una geometria e di regolazioni differenti. Quindi bisogna
cercare il giusto compromesso per il tipo di guida ed il tipo di
tracciato. Le regolazioni sono oltretutto un fattore molto personale, e
non è detto che le regolazioni di un pilota, a parità di tracciato e di moto,
vadano bene per un altro pilota.
Qui sopra sono elencati i 'principi' base per la correzione di un
assetto; non sono state tenute in considerazioni le caratteristiche della varie
coperture (Dunlop, Pirelli, Michelin etc.) che sono molto importanti per trovare
un giusto assetto. Inoltre non sono state tenute in considerazione altre
varianti come le condizioni climatiche, stato della pista etc..
Ringraziamo Bruno Cirafici per i preziosi consigli e vi invitiamo a visitare il sito
www.cirafici.it.
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