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Le vacanze di molti italiani partono dal web e tornano nel web come esperienze utili per gli altri viaggiatori. [ViaggieRelax.it]

Bali - L'isola magica PDF Stampa E-mail
Scritto da Marco Milanesi   

Si elogia spesso, quando si spiegano i motivi per cui si è scelto una località turistica piuttosto che un'altra, la bellezza del luogo e la gentilezza e cordialità delle persone del posto. Di molti popoli si afferma questo, sicuramente lo dicono, ad esempio, anche i tedeschi quando vengono qui da noi in Italia.
Ma per le persone di Bali è diverso, qui si va realmente oltre, ci troviamo di fronte a persone che hanno raggiunto un livello tale di serenità interiore da far impallidire quella, ne sono certo, di qualsiasi altro popolo della terra.
 L’energia positiva la si sente forte fin dai primi momenti in cui si arriva sull'isola, ed ovunque ti volti osservi colori e fiori, senti profumi e musiche dolci e, soprattutto, i sorrisi sinceri ed i modi gentili di questo popolo meraviglioso.


Ragazzine che vendono collanine sulla spiaggia di Lovina.


Una mamma con i suoi bambini.

Non vi è solo tornaconto in quanto i balinesi hanno capito che i turisti sono la risorsa economica principale dell’isola, sono persone realmente felici di quello che hanno e riescono a trasmettere la loro felicità anche a te. Non vi è invidia o astio verso il turista ricco occidentale, vi è sincera stima e amicizia che il turista ricambia affezionandosi a questo popolo come fosse il suo.


Questa mamma di una famiglia poverissima di contadini, appena ha visto che avevo al collo
una macchina fotografica si è precipitata orgogliosa per farci vedere il suo bellissimo bambino.

Sicuramente uno dei motivi, oltre certamente la bellezza del luogo, che hanno fatto dei balinesi persone così speciali è quello di essere osservanti di una religione splendida: quella induista.
La delinquenza non esiste, una ragazza può tranquillamente aggirarsi di notte con al collo una macchina fotografica ed il massimo che potrà aspettarsi è un cordiale saluto.


Tre ragazze fotografate durante una cerimonia in un tempio.

Bali è l’unica isola che appartiene all’arcipelago indonesiano ad essere di religione prevalentemente induista. Tutte le altre sono a prevalenza mussulmana.
Il territorio dell’isola è essenzialmente montuoso: la catena di monti situata al centro dell’isola, con una serie di vulcani in parte ancora attivi, comprende varie vette che raggiungono e superano i 2000 metri.


Nella mappa sono segnati i punti principali che abbiamo toccato durante il nostro viggio: 1) Mejangan (Diving) - 2) Tulamben (Diving) - 3) Zona dei laghi (panorami e natura) - 4) Ubud (cultura e shopping) - 5) Denpasar (la capitale).

E’ un isola sia dal punto di vista del territorio sia dal punto di vista delle attività turistiche molto varia. Se si ama il mare è sicuramente consigliata la zona sud, con posti molto attivi e pieni di vita, con negozi, spiagge di sabbia bianca, ristoranti e discoteche (Kuta beech, diventata tristemente famosa a causa degli odiosi attentati degli integralisti islamici), e con zone invece dove è possibile rilassarsi su spiagge tranquille (ad esempio la zona di Sanur).


Una ragazzina con abiti e trucco tradizionali per una cerimonia.

A differenza che a sud dove il mare è bellissimo, ma spesso mosso (molto sfruttato dai turisti che provengono soprattutto dall’Australia per fare surf), nella zona a nord il mare ha la caratteristica di essere spesso calmo e presenta alcuni interessanti punti di immersione. Il difetto della parte nord è quello di avere spiagge non eccessivamente belle, spesso molto strette, di sabbia scura o di ciottoli.
I flussi turistici sono quindi differenziati. Anche se non è certamente la norma, chi rimane a sud ovest è amante della vita di spiaggia e notturna, chi si reca, invece, a Sud est è un amante delle spiagge, ma preferisce la tranquillità, chi si reca a Nord preferisce anch’esso un'atmosfera più tranquilla, ma molto probabilmente è anche un amante delle immersioni.


Giovane bullo locale.

Estremamente interessante è anche la zona centrale dei laghi situata in altitudine (credo circa a 1000 metri). I laghi sono bellissimi ed incontaminati, sono disponibili resort e ristoranti nella zona e possono essere un diversivo particolare per fermarsi alcuni giorni, spezzare il viaggio e contemplare la natura molto particolare e florida.

Purtroppo per ovvi motivi di tempo abbiamo dovuto tralasciare alcune zone di Bali che ci sarebbe piaciuto visitare, dando la preferenza ad altre. In particolare non abbiamo visto la zona di Kuta, non tanto perché io non sia un amante della baldoria e della vita notturna, ma più che altro per curiosità e per fare magari un po’ di shopping. Un altro posto che ci sarebbe piaciuto visitare è la vicina isola mussulmana di Lombok, ma abbiamo preferito evitare dopo che siamo venuti a sapere da più fonti che gli abitanti dell’isola sono noti per essere particolarmente odiosi.


Giovane signorina con cappello alla moda.

Abbiamo deciso pertanto di strutturare il nostro viaggio principalmente nella zona nord e centrale.
Normalmente a Bali si giunge con tre ore circa di volo dalla bellissima città di Singapore.
L’aereporto si trova nei pressi di Denpasar, località piuttosto degradata nella quale sconsiglio di soggiornare se non per una notte.


Una ragazza con le offerte per gli Dei. Si tratta di piccoli cesti in foglie di palma che contengono petali, pezzetti di frutta, riso, incenso, ecc. Ne troverete ovunque: davanti a qualsiasi porta di Bali.

Bali è una di quelle località (come la Thailandia ad esempio), che si presta benissimo per il turismo “fai da te”. E’ assolutamente inutile e alquanto più oneroso organizzare tutto dall’Italia, in quanto la quantità di resort, bungalows, ed hotel è enorme e per tutte le tasche. Si va dai villaggi extra lusso per i nababbi ai bungalows da 10 dollari a notte. La stragrande maggioranza dei resort, comunque offre un'ottima qualità e prezzi più che accessibili che possono variare dai 40 agli 80 dollari a notte per una camera doppia di ottimo livello. Di seguito descriverò tre resort in cui mi sono trovato benissimo e che consiglio, con prezzi appunto di 40, 50 e 80 dollari a notte.

La prima cosa che dovete fare prima di affrontare il vostro viaggio a Bali è iniziare a prendere informazioni in Italia, tramite internet, su quello che vi piacerebbe visitare, acquistare l’utilissima guida Lonely planet e, giunti sul posto, una cartina dettagliata in quanto quella della lonely planet non è sto gran che. Il resto vien da sè e con estrema facilità.
La prima località in cui ci siamo recati e una località isolata e scarsamente abitata.


Mejangan verso sera durante la bassa marea. Sullo sfondo le mangrovie.

Situata di fronte all’isola di Mejangan. Sulla costa, inserito in una laguna contornata da una vasta zona di mangrovie, è presente un resort appositamente nato per gli appassionati di immersioni. Mejangan infatti è uno dei luoghi di Bali più rinomati per gli amanti della subacquea.
Tutta la zona costituisce il Parco nazionale di Bali occidentale, che comprende sia una zona di costa e di barriera corallina, sia una ampissima foresta di Mangrovie e all’interno da una foresta tropicale dove possono essere avvistati entelli e macachi.


Per il trasferimento da Denpasar a Mejangan abbiamo utilizzato un taxi. E’ chiaramente possibile noleggiare un auto, ma è una cosa che sconsiglio. Il traffico sulle strade è incredibilmente caotico e regnano delle regole tutte particolari. Prima di tutto la guida è a sinistra e già questo crea delle difficoltà, inoltre non esistono assolutamente cartelli stradali, ma quello che è realmente drammatico è ciò che potete incontrare sulle strade ed il modo di guidare stravagante dei balinesi. Le strade sono tutte a due corsie una per ogni senso di marcia, ma purtroppo pochi sembrano esserne consapevoli. Ad esempio, il sorpasso di un veicolo che vi procede non avviene come da noi solo dopo che ci si è accertati che dal senso opposto non arrivi una moto, un auto o un camion, ma a casaccio. Tutto quello che accade dopo va improvvisato e più o meno, osservando i taxisti che ci accompagnavano, ho capito alcune fondamentali strategie: prima regola è suonare con il clacson all'impazzata per avvisare del vostro imminente arrivo. Seconda regola è non avere paura e non essere incerti, in quanto al 99% per un incredibile susseguirsi di situazioni favorevli o il veicolo che vi sta travolgendo frena o si sposta o lo fate voi magari tagliando la strada all’ultimo secondo al veicolo che avete superato. Terza regola, non curatevi dello sciame di motorini che durante il vostro sorpasso si saranno affiancati alla vostra destra, alla vostra sinistra, di dietro e di fronte. L'abilità dei guidatori e straordinaria, saranno loro, compiendo deviazioni e manovre mirabolanti a riuscire a schivarvi per un soffio e ad uscirne indenni. Quarta regola, non curatevi neppure dei pedoni che si saranno posizionati lungo la vostra traettoria. Sono saltatori abilissimi, e sono arrivato alla conclusione che i balinesi possiedono una sorta di sesto senso che gli permette di percepire mediante telecinesi il vostro arrivo anche se vi voltano le spalle. Questo sesto senso, mi sembra di aver capito, è stato in qualche modo acquisito anche da galline, pulcini, papere e gatti.

Quello che potete incontrare durante la strada ha dell’incredibile: dallo sciame di motorini che vi sorpassa a destra e a sinistra contemporaneamente, alla voragine che vi fa esplodere tutti e quattro i pneumatici, al furgone che vi sta venendo addosso e non accenna a spostarsi, alle galline con pulcini che vi si gettano sotto le ruote e così via. E la cosa diventa veramente drammatica quando tutte queste cose vi capitano contemporaneamente. Ho potuto osservare situazioni paradossali come un camion che aveva parcheggiato di traverso occupando una corsia e tre quarti per scaricare della sabbia, un tizio su un motorino che trasportava un albero, un motorino con legati sul portapacchi dei tubi di ferro che occupavano più di una corsia, un vecchietto che facendo uno sforzo disumano, trasportava su una sorta di portapacchi della sua bicicletta una quantità stupefacente di sacchi di riso e così via.
Comunque sia la cosa sorprendente è che se alla guida c’è un balinese che si imbatte in una o più di queste circostanze, miracolosamente e in un modo o nell’altro la situazione si risolve all’ultimo secondo positivamente, ma dubito che questo accada se alla guida c’è un occidentale non abituato.

Durante la notte le strade si svuotano dai veicoli, ma ci sono altri pericoli, molto seri. I bordi della strada (ma spesso anche nel mezzo alla strada) si riempiono di centinaia di cani randagi, sono tutti molto simili, piuttosto piccoli di taglia ma tosti (modello cane di Mad Max) e vivono allo stato semiselvaggio. Pochissimi sono adottati dai Balinesi, per lo più vengono considerati come delle specie di sciacalli. Purtroppo in uno dei nostri spostamenti in taxi ne abbiamo ammazzato uno che si era gettato all’improvviso sotto le ruote. E’ stato l’unico episodio davvero spiacevole del nostro viaggio.


I cani del luogo. Vivono in branchi numerosi allo stato semiselvaggio.

Ripeto: sconsigliato noleggiare un auto. Consigliatissimo invece, una volta giunti sul posto noleggiare un motorino che vi consentirà di girare liberamente la zona, apprezzarne maggiormente la bellezza e conoscere meglio il popolo balinese e la sua cultura.

Durante il tragitto ci siamo fermati nella zona del Danau Brutan dove sono situati due laghi incontaminati. Avremmo voluto fermarci un paio di notti per esplorare i bellissimi altipiani e fare trekking nella foresta, ma abbiamo deciso di proseguire. Un ottimo punto comunque per fare una pausa durante il viaggio, mangiare qualcosa e contemplare il panorama.


Uno dei laghi situati al centro dell'isola.


Altra panoramica di un lago.

Il Mimpi resort di Mejangan dove ci siamo fermati è un ottimo resort di qualità abbastanza elevata. Sono disponibili sia degli appartamenti standars (80$ a notte) con tutti i confort sia delle villette con piscinetta privata, tempietto, laghetto, giardinetto e chi più ne ha più ne metta per i più esigenti.

Tutto rigorosamente in stile balinese con le statue degli dei in pietra, i legni intagliati, i laghetti con i fiori di loto, le fontanelle, i giardini pieni di fiori e piccoli templi (ognuno è un piccolo capolavoro) per le offerte in ogni angolo.
Il resort ha un ristorante di ottimo livello con i camerieri più gentili e simpatici che mai abbiate conosciuto in vita vostra.


L'isola di Menjangan dove si effettuano le immersioni. Sullo sfondo il vulcano di Java.


La spiaggia dell'isola di Mejangan

C’è chiaramente anche il diving e la barca che porta nei pressi dell’isola di Mejangan per le immersioni. L’isola si raggiunge in circa 40 minuti di barca. Normalmente si effettuano due immersioni, una la mattina e una dopo pranzo. Per la pausa si scende sull’isola a consumare il pranzo dove sono presenti delle graziose spiagge di sabbia bianchissima.
Intorno all’isola sono presenti numerosi punti di immersioni che presentano un reef verticale ed in alcuni casi orizzontale.
Un consiglio dopo l’immersione. Nell’ordine: sigaretta (per chi fuma), ammollo di 30 minuti nelle piscinette di acqua calda alimentate dal vicino vulcano e 60 minuti di massaggio balinese.
Nel resort sono infatti disponibili, oltre alle piscine più grandi di acqua fredda anche tre piccole piscinette di acqua calda a tre temperature diverse: calda, bollente, incandescente. Usate solo le prime due, in quella incandescente riescono ad entrarci solo i giapponesi.


Nel resort sono disponibili, oltre alle piscine più grandi di acqua fredda anche tre piccole piscinette di acqua calda a tre temperature diverse: calda, bollente, incandescente.
Usate solo le prime due, in quella incandescente riescono ad entrarci solo i giapponesi.



Una delle piscine d'acqua fredda.

I massaggi balinesi sono un’altra libidine dell’isola ed anche qui vi do un consiglio. Anche se magari sarete più attratti dalle graziose ragazzine che si offrono per farvi un massaggio (5/6 $ un ora), scegliete il modello “poderosa massaia” un po’ sovrappeso. A differenza delle prime che sono molto delicate e piuttosto inefficaci queste ultime oltre ad avere più esperienza, hanno le mani di granito con una forza sovrumana. Ogni vostro muscolo verrà strizzato e palpeggiato ed ogni nervo accavallato verrà individuato con millimetrica precisione e disintegrato.


Robuste ragazze massaggiano dei turisti.
Il costo per un ora di massaggio va dai 5 ai 7 dollari.

Finito il nostro soggiorno al Mimpi resort di Mejangan e dopo alcune belle immersioni ci siamo trasferiti a nord est di Bali in un'altra località nota per le immersioni: Tulamben.
Durante il tragitto ci siamo fermati per una visita di un paio d'ore a Lovina in quanto sulle guide viene indicata come località gradevole. In realtà non ci è sembrata un gran che, il mare è sicuramente bello ma la spiaggia lascia un po’ a desiderare. Va benissimo invece come sosta per pranzare in uno dei tanti ristorantini locali con vista mare.


La spiaggia di Lovina. Niente di che, come potete constatare.

Altra località vicino a Tulamben in cui ci siamo fermati per una sola notte è Amed. Anche ad Amed è possibile effettuare immersioni ed è presente un diving molto ben organizzato. Alla fine abbiamo optato di fermarci definitivamente a Tulamben per una serie di ragioni prima tra le quali quella di poter immergersi comodamente dalla spiaggia.


La spiaggia di Amed, abbastanza carina ma nulla a che vedere con le spiagge del sud.


La barca di un pescatore sulla spiaggia di Amed.

Tutta la parte nord/est nei pressi di Tulamben è particolarmente povera, i paesi sono un po’ degradati e piuttosto sporchi, ci sono pochi ristoranti e negozi.
Anche la natura non è stata particolarmente clemente in questa zona in quanto la campagna è arida e con poche forme di vita. Gli alberi sono sporadici, solo lungo la costa sono frequenti, più ci si allontana più il panorama diventa di sterpaglia e sabbia.


La campagna arida e brulla nel nord est.


La campagna verde e fertile nel centro dell'isola.


Un contadino con le sue due mucche nella zona nord.

Pertanto se il vostro tempo è limitato e non siete appassionati di immersioni è una zona che potete tranquillamente evitare dedicandovi magari alla Bali centrale, meravigliosa sia dal punto culturale che naturale.
Bellissime invece a Tulamben le immersioni, se nel vostro itinerario desiderate optare per una sola zona per le immersioni, tra Mejangan, Amed e Tulamben quest’ultima e senz’altro quella che vi consiglio.
A Tulamben ci sono vari resort ma quelli più belli sono due: Il Mimpi (della stessa catena del resort di Mejangan) ed il Tauch Terminal resort.


La spiaggia di ciotoli neri di Tulamben.

Al Mimpi avevo soggiornato in un mio viaggio precedente, il livello è medio/alto (80$ a camera) e ci siamo trovati benissimo. L’atmosfera è tipicamente balinese, simile al Mimpi di Mejangan, un atmosfera dolce e serena che ti accompagna durante tutta la giornata. Dato che questa volta era al completo abbiamo optato per il vicino Tauch Terminal resort. Un po’ più spartano e con un atmosfera più “europea” ma che ci ha lasciato assolutamente soddisfatti.


La piscina del Tauch Terminal resort.


L'ingresso del nostro stanza con l'attrezzatura sub ad asciugare.

Il costo della camera era di 50$ a notte. Il punto forte di questo resort di cui in precedenza ero all’oscuro è che è frequentato soprattutto da Sub appassionati di foto macro provenienti da tutto il mondo, e dotati di macchine fotografiche che sembravano delle astronavi. Di alto livello quindi il Diving gestito da tedeschi: Diving Padi a 5 stelle.


La vasca per lavare l'attrezzatura. - Il Diving del Tauch Terminal è un diving Padi a 5 stelle Gold Palm.

 Offre chiaramente tutti i principali corsi Padi e le immersioni non particolarmente impegnative di Tulamben ma organizza anche crociere e spostamenti in posti più lontani per immersioni impegnative e immersioni in miscela.

La spiaggia di Tulamben e di ciottoli neri sui quali è difficile camminare, e dato che le immersioni si fanno direttamente dalla spiaggia, esiste un “servizio” organizzato dai daving per il trasporto dell’attrezzatura fino ai punti di immersioni che distano circa un centinaio di metri dal resort.
Questo servizio è costituito da balinesi, per lo più donne, che si caricano una (e spesso due) bombole cariche (con gav incorporato) sulla testa, e lo trasportano camminando inspiegabilmente come se niente fosse sui ciottoli della spiaggia. Seguite da impacciati sub che anche se senza attrezzatura barcollano e fanno fatica a camminare. Sembrerebbe una fatica mostruosa, ma non sembra pesare più di tanto a queste volenterose signore, almeno a giudicare dal saluto sorridente che ti fanno quando le incroci.


Ragazze addette al trasporto delle bombole sulla spiaggia di ciotoli.

Al sub, alla fine, non rimane che caricarsi la bombola sulle spalle e compiere i pochi metri che lo separano dal mare, vi assicuro rischiando di cadere rovinosamente più volte e sentendo un dolore atroce sotto i piedi.
Finito il nostro soggiorno a Tulamben abbiamo deciso di trascorrere i nostri ultimi quattro giorni di vacanza a Ubud nella zona centrale dell’isola e devo dire che la scelta è stata azzeccatissima. Non essendoci il mare molti preferiscono utilizzare Ubud come semplice punto di sosta da un tragitto all’altro, consiglio invece di fermarvi per almeno tre/quattro giorni. Non ve ne pentirete, avrete la possibilità di vivere la vera Bali e gustarne a pieno la cultura e la natura.


La fertile campagna delle zone centrali.


Panoramica sulle risaie.

Ubud è situata a qualche centinaio di metri sul livello del mare ed il clima è meno arido rispetto alla costa. La natura qui da il meglio di se ed è verde e ricca. La campagna è splendida con panorami mozzafiato sui mosaici delle risaie. Inoltre Ubud è la capitale culturale di Bali, ed è qui che si ritrovano tutti gli artisti per realizzare le loro opere, che vanno dalle stupende e caratteristiche sculture di legno e pietra, dalla lavorazione dell’argento, ai dipinti e chiaramente ai batick.


Una ragazza sparge dell'acqua sulle offerte agli Dei che potrete vedere in ogni angolo di Bali.

Si nota subito che rispetto al nord c’è più ricchezza. Nonostante ci sia povertà il balinese ha un animo gentile e sensibile e forse per questo è anche amante della bellezza. Spesso mi è capitato in altri viaggi di constatare che povertà vuol dire degrado, il balinese invece tiene molta cura ad esempio alla propria abitazione che se pur modesta è frequentemente ben tenuta, con il giardinetto pieno di fiori, ed addirittura il piccolo tempio personale in un angolo del giardino.


Una bella villetta con il giardino pieno di fiori.

Ubud è tutta così, una cittadina davvero graziosa, piena di negozi che espongono centinaia di opere d’arte realizzate dagli artisti, localini e ristoranti. La città è inoltre nota per gli splendidi templi che si impongono con la loro magica bellezza.


Il tempio Pura Saraswati ad Ubud.

A Ubud è presente anche un variopinto ed incasinatissimo mercato dove potrete trovare tutto quello esposto nei negozi, ma (solo dopo estenuante trattativa di alcune ore) a prezzo sensibilmente più basso.
Da quel che ho capito, il prezzo richiesto può essere tranquillamente dimezzato, il metodo migliore è quello di fare una controfferta ridicola, e dopo varie sceneggate e trattative da una parte e dall'altra di solito il prezzo si stabilizza su una cifra pari alla metà di quella chiesta inizialmente.

Se volete fare degli acquisti importanti tipo quadri o batik bisogna fare attenzione: ogni balinese che incontrerete cercherà in un modo o nell'altro (ma sempre con gentilezza e cordialità) di spillarvi più soldi possibile. Ogni balinese avrà da consigliarvi un amico taxista, la sorella massaggiatrice, il fratello che noleggia motorini e cercherà di spingervi ad andare ad acquistare opere d'arte in gallerie consigliate da lui con le quali hanno un accordo che garantisce al mediatore in questione una percentuale sulla spesa effettuata dal turista (credo di aver capito circa il 5%)
Va tutto bene, tranne appunto nel caso di acquisti in queste gallerie. Sono luoghi nati apposta per spennare i turisti dove frequentemente si recano autobus di ingenui americani o australiani. Le gallerie si presentano in modo spettacolare, sono una via di mezzo tra una villa ed un tempio, con bellissimi giardini ed ampissime sale per l'esposizione delle opere d'arte. Diffidatene totalmente, se desiderate acquistare ad esempio un quadro la cosa migliore è andare dalle minigallerie gestite dal pittore in persona. Ci sono zono dedicate per ogni tipologia di opere d'arte, e qui troverete tanti piccoli negozietti. La strategia è quella di visitarli tutti, entrandoci ed uscendo più volte asserendo che nel negozio vicino vi fanno un prezzo migliore. Isomma, è sicuramente più laborioso ma alla fine potrete acquistare a 100 $ un quadro di identica fattura a quello che vi hanno proposto nella galleria spettacolare a 600.


Il mercatino di Ubud. Potete trovarci di tutto: dai cibi locali alle sculture e souvenir.

Per le ragazze è d'obbligo una sosta in uno dei moltissimi saloni di bellezza che si fanno una concorrenza spietata uno con l'altro. A prezzi irrisori vengono effettuati massaggi, trattamenti di bellezza, manicure, pedicure, tintura delle unghie con strani disegnini e tanti altri strampalati servizi di cui non ricordo il nome. So solo che mia moglie ci ha passato un intero pomeriggio ed era felicissima.

Abbiamo soggiornato al Melati cottages che si trova nella zona di Ubud dei pittori a circa un paio di km dal centro. Ottimo posto con eccellente qualità/prezzo. Bellissimo giardino, camera enorme (con 4 letti!) e veranda spaziosa sul giardino: 40$ a notte. Consigliato! Indispensabile però il noleggio di uno scooter (5 $ al giorno) per raggiungere il centro e che ci ha consentito di girare agevolmente tutte le zone di Ubud e la campagna circostante.


Una bancarella espone vari tipi di frutta esotica. Molte non vengono esportate in occidente. Peccato perchè hanno gusti particolarissimi.

A differenza che ha nord, dove eravamo praticamente relegati nel resort, abbiamo anche appreso meglio quanto sia economica la vita a Bali. Nei ristorantini locali ad esempio si spende meno di 4$ a testa! Attenzione che la cucina di Bali è ottima ma utilizzano quantitativi sorprendenti di aglio e peperoncino piccante. Quindi se non siete amanti di questi due alimenti ricordatevi sempre di chiedere di non metterne. Dimenticate in questi ristorantini la cucina internazionale che non sanno neppure cosa sia. In uno di questi ho fatto il grave errore di chiedere una pizza e mi hanno portato una focaccia di pastella cruda con su un battuto di aglio e cipolla spesso tre centimetri.


Come potete notare l'aglio è l'ingrediente principale di praticamente tutti i piatti tipici indonesiani, e viene usato in quantitativi esagerati.
"No garlic, please" era la prima cosa che dicevamo entrando in un ristorante.

Se proprio vi manca un piatto di spaghetti potete recarvi nei ristoranti di ottimo livello che sono presenti in centro. Qui fanno cucina tradizionale con un servizio veramente elevato e cucina italiana quasi come da noi. Ed il prezzo è più che abbordabile, con una dozzina di dollari vi riempite la pancia.

Ricapitolando vi elenco un po’ di prezzi:
Resort di buon livello 35/40 $
Noleggio Sccoter 150 cc nuovo fiammante: 5 $ al giorno
Pieno dello Scooter: 1 $
Pizzeria (pizza/coca/dessert/espresso): 3 $ a testa
Ristorantino locale: 3/4$ a testa
Ristorante di ottimo livello: 12 $ a testa
L’unica cosa che ho trovato veramente cara sono stati i taxi per gli spostamenti. Ho calcolato che per i vari tragitti ho speso circa 150 $. Ma questo perché ho fatto l’errore di affidarmi ai taxi messi a disposizione dai resort che credo mi abbiano gabbato. Mancanza di esperienza purtroppo… quindi non fate il mio errore, interessatevi prima e chiedete in giro. Sono sicuro sia possibile risparmiare un bel po’.

Che altro dire. Purtroppo la nostra vacanza è quasi finita, dopo tre giorni a Singapore siamo tornati in Italia. Ma Bali non si dimentica e al suo popolo si impara a voler bene. Siamo sicuri che presto torneremo a trovarli.

Racconto e foto di Marco Milanesi
www.acquaportal.it
 
 

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