Come tutti i racconti di viaggio che si rispettino, anche il nostro comincia con 'finalmente si parte'!
Dopo vari rinvii dovuti a problemi lavorativi e universitari, lo scorso luglio siamo riusciti ad organizzare un week end tra cugini: acquistiamo i biglietti Ryanair (costo A/R € 63,00) destinazione Parigi!
Ci presentiamo: Stefy (la più grande e colei che scrive, 35) ed in ordine decrescente di età Manu & la fidanzata Maria Grazie, Alessia, Nicola & l'amica Rita, Federica & il fidanzato Alessio, Giulia (16) e Filippo (15 anni): abitiamo tutti nello stesso palazzo.
Sabato 11 novembre
Il ritrovo è alle 5,10. Stranamente tutti puntuali - tranne Federica & Alessio
che hanno dovuto dare forfait - partiamo per l'aeroporto di Bergamo Orio al
Serio, che dista solo 2 km. da casa. Check-in e poi in coda ai metal detector
per il controllo del bagaglio a mano, soprattutto per la verifica del contenuto
del famoso 'sacchetto trasparente cm.20x20 richiudibile' per creme, liquidi,
ecc.. La prima vittima delle nuove normative è Giulia: fornita di ogni sorta di
cibo e sapendo di non poter portare contenitori di capacità superiore ai 100 ml.
ha pensato bene di portarsi dei boccettini di rosolio da 75 ml
.. che
puntualmente vengono cestinati dalla poliziotta di turno. Anche se siamo svegli
da poco
o c'è chi magari non è andato nemmeno a dormire (
vero Nik) qualcuno
ha già fame: Filippo parte per il bar e ne torna con una Coca Cola
alle 6 del
mattino!! Cominciamo a ridere.
L'aereo decolla e puntuali alle 8,00 - Giulia è preoccupata perché dice di non
vedere la pista - atterriamo all'aeroporto di Beauvais. Il cielo è grigio e
sembra abbia appena smesso di piovere. Sbarchiamo velocemente, facciamo
l'appello, ci dirigiamo verso l'ufficio che vende i biglietti per l'autobus
(costo A/R € 26,00) che ci porterà a Parigi: mi giro e
sono sola. Siamo
riusciti a perderci anche in questo piccolo hangar che è l'aeroporto!!
Giunti a Parigi Port Maillot (dopo aver distribuito a tutti un biglietto con
l'indirizzo dell'hotel, nel caso qualcuno si perdesse), cerchiamo la stazione
metrò per andare alla Butte di Montmartre: acquistiamo tutti un carnet da 10
corse (costo € 11,00). Scendiamo alla fermata di Anvers e ci accoglie una
Montmartre brulicante di gente. Arriviamo ai piedi del Sacre Coeur
ma prima di affrontare la ripida scalinata è indispensabile recuperare energia:
obbligatoria quindi la colazione che consumiamo proprio nel bar in prossimità
del parco: tipica colazione francese con croissant, baguette burro e confettura,
cioccolata calda e spremuta al costo di € 8,00. Zainetto in spalla saliamo
l'affascinante scalinata, entriamo nella Basilica, qualcuno vorrebbe entrare
nella Cripta ma visto il costo del biglietto (€ 5,00) ci rinuncia: optiamo per
le stradine zeppe di artisti intenti a dipingere e a fare ritratti e caricature.
Lasciamo Montmartre per dirigerci verso il Centre Georges Pompidou/Museo
d'Arte Moderna perché abbiamo letto che dalla terrazza al 5°piano si gode di
una magnifica vista della città. Arriviamo nella piazza antistante al Centre,
dove artisti di strada stanno recitando coinvolgendo i passanti: restiamo
colpiti dalla bella fontana con le sculture moderne ma
. i più giovani hanno
fame (
ancora) e non sembrano proprio interessati ad entrare. Così ci dividiamo:
3 al Pompidou (€ 10,50) e 5 da McDonald.
All'ora stabilita (
più o meno) ci ritroviamo. Attraversando Rue Beaubourg,
costeggiamo l'Hotel de Ville e giungiamo a Notre Dame. Per entrare c'è
una lunga coda, anche se scorre abbastanza velocemente. All'interno si sta
celebrando una funzione in occasione di un gemellaggio franco-britannico:
sentire suonare l'enorme organo è davvero toccante. Sull'altare tante grandi
bandiere sono portate da uomini in alta uniforme appartenenti a vari corpi
militari. Sentiamo suonare gli inni nazionali ed il 'Silenzio'. All'uscita siamo
accolti da un vento freddo - che non ci lascerà più fino alla partenza - tanto
che anche i militari scozzesi con il kilt si sono messi la giacchetta!! Vorremmo
salire sul campanile di Notre Dame ma la gente è tanta, l'orario di chiusura
prossimo, tanto che il guardiano non ci fa nemmeno mettere in coda.
Attraversiamo la piazza, la Senna ed approdiamo sulla Riva Sinistra: entriamo
nel Quartier Latin, zeppo di negozi, librerie (è il quartiere
universitario della Sorbona) ristoranti ed osterie. I più giovani hanno fame
(
.) e si fanno attrarre dalle gelaterie Haagen Dazs che in Italia non sono
presenti. Mega gelato con tanto di cialde waffeln (
). Sono quasi le 18,00 e la
stanchezza comincia a farsi sentire. Decidiamo di andare all'hotel Le Villiers
(un 2 ** ad € 87,00 la doppia, prenotato in internet che si è dimostrato più che
accettabile ed in ottima posizione) per lasciare lo zaino, riprenderci un attimo
e poi andare alla Tour Eiffel.
Ritrovo alle 19,30 (
che diventano le 20,00 perché i ragazzi devono sistemarsi i
capelli, vero Nik e Filly!!) e partenza in metrò per vedere la Torre
illuminata: è davvero uno spettacolo, soprattutto quando alla illuminazione
fissa dei fari arancione si aggiunge lo scintillio ad intermittenza delle
migliaia di lampadine. Non c'è molta coda alle casse, acquistiamo il biglietto
per salire in ascensore fino alla cima (€ 11,00). Il ragazzo che è al metal
detector per il controllo delle borse capisce che siamo italiani: ridendo ci
dice 'campioni del mondo' e fa una battuta su Zidane. Saliamo velocemente i
primi due tronconi: fa davvero uno strano effetto salire rapidamente in
ascensore tra le travi di ferro e lasciarsi tutto sotto
Soprattutto noi ragazze
siamo un po' intimorite
i maschietti non lo dicono, ma chissà
.
Per salire l'ultimo tratto invece, la coda è molto lunga e perdiamo un bel po'
di tempo in attesa
ma ne vale la pena. Una volta in cima è davvero un'emozione
unica e tutto il timore svanisce. Sotto di noi un mare impressionante di luci.
Scendiamo abbastanza velocemente perché sono le 23,15 e ci hanno detto che le
corse del metro terminano alle 24,00. Decidiamo di tornare nelle vicinanze
dell'hotel - che poi è vicino all'Arc de Triomphe - per cercare un locale
per cenare
qualcuno ha ancora fame
e qualcuno invece sta male (
vero Giuly!!).
Ci dividiamo, qualcuno opta per una pizza e qualcuno per un thè caldo in hotel.
Poi tutti a nanna. Appuntamento per domani, ore 9,00 alla reception.
Domenica 12 novembre
Alle 10,00 passate lasciamo l'hotel e prendiamo il metrò (
prima un croissant
al volo però
) per andare a vedere l'Opéra de Paris, facciamo colazione
in una sorta di panificio che fa anche caffè e cioccolate ed ordiamo (per
fortuna a buon mercato) non so quante brioche di ogni forma e tipo. Si
ripromettono di non pranzare oggi, ma 'solo un pranzo/merenda/cena a metà
pomeriggio'
Ci credete?
Riprendiamo il metrò e andiamo al Louvre: anche qui le casse sono molte
(€ 8,50 - i minori di 18 anni non pagano, basta presentare la carta d'identità
al controllo biglietti). Speditamente riusciamo ad entrare: lasciamo gli zaini
al guardaroba ci dividiamo in due gruppi a seconda degli interessi, con la
raccomandazione trovarci nel medesimo punto alle 14,00. Passando per la zona del
Louvre medioevale (le mura dell'antica residenza venute alla luce in occasione
della realizzazione della famosa piramide di vetro nella piazza antistante il
museo) raggiungiamo la sezione dedicata agli egiziani (impressionante la cura
nella realizzazione dei gioielli e la precisione millimetrica nella
realizzazione della bendatura delle mummie); la sezione dei paesi asiatici (con
gli enormi mosaici e capitelli) e dei greci e poi le sculture francesi; saliamo
una larghissima scalinata e ci si para davanti la bellissima Nike di Samotracia.
Siamo ormai in prossimità della Monna Lisa e della altrettanto famosa (grazie
anche al Codice da Vinci) Vergine delle Rocce. Uscendo dalla sala dedicata alla
Gioconda, seduto su un divanetto dove se si è conosciuti è impossibile passare
inosservati, Giuly - che dorme con addosso la maglia azzurra di Toni - riconosce
il portiere della nazionale di calcio tedesca, Olivier Khan. Vorremmo dire che
siamo italiane e che l'Italia ha eliminato la Germania ai recenti mondiali
ci
limitiamo a chiedere l'autografo. E' la volta della Venere di Milo, dei gioielli
della corona (che luccichio i brillanti e le pietre), gli appartamenti di
Napoleone III dove, sarà il destino, nella immensa sala da pranzo apparecchiata
per 40 persone ci ritroviamo con il resto del gruppo!
Usciamo dal museo che sono le 15,00 passate (in realtà ci si dovrebbe stare dei
giorni solo per vedere tutto quello che c'è), e ci incamminiamo a piedi tra i
Jardin des Tuileries per raggiungere l'Arc de Triomphe. Giunti però
in Place de la Concorde
i più giovani hanno fame: baguette al volo mentre
camminiamo lungo Avenue des Champs Elyseès affollati di gente,
transennati e con le luminarie di Natale già pronte su gli alberi. Ma si sa che
sono interminabilmente lunghi!! La stanchezza ritorna a farsi sentire, per cui
decidiamo di fermarci per un ultimo 'spuntino'. Siamo quasi tutti entrati in un
bar quando, dal menu esposto all'ingresso, spunta un 'hamburger € 18,00'
immediato il retro front! Optiamo per l'ottimo locale 'Briochee Doree'. Siamo
ormai proprio ad un passo dall'immenso e suggestivo Arco di Trionfo. La tomba al
Milite Ignoto è presidiata da molti militari in alta uniforme e c'è anche la
banda che si sta preparando a suonare.
Ce la prendiamo un po' con calma anche perché il pullman che ci riporterà
all'aeroporto parte verso le 18,45 e si trova solo a due fermate di metrò. Ci
sediamo sotto l'Arco ad ammirare il sole che tramonta su La Defense e le
luci di Parigi che pian piano si accendono.
A fatica ci rimettiamo lo zaino in spalla e scendiamo in metrò: nonostante
avessimo acquistato tutti lo stesso numero di biglietti c'è chi è rimasto con
uno, chi con due
chi con nessuno (
vero Giuly!!)
Il bus è già fermo a Port Maillot e dopo un'oretta di strada veniamo scaricato
nel piccolo e stracolmo aeroporto. Check in, c'è chi si mangia ancora qualcosa,
coda ai metal detector: alle ragazze viene perfino chiesto, qui, a Beauvais, di
togliere gli stivali
qualsiasi prodotto - crema, dentifricio, ecc
- che non è
nel famoso sacchetto trasparente consentito, viene immediatamente buttato via
anche se più piccolo di ml.100. A noi non hanno fatto storie, ma francamente ci
sembra che se ne stiano approfittando un poco di questa situazione: anche perché
qualcuno di noi, involontariamente, è passato inosservato con più di un
accendino in tasca..
Ovviamente, non poteva mancare il finale con il brivido. Rimaste nella sala
partenze le sole persone dirette a Bergamo, e sulla pista nessun aereo
parcheggiato, sul monitor appare la scritta 'volo in ritardo', a cui segue poco
dopo, l'annuncio in francese e inglese della hostess di terra che il volo è
deleted
/ delayed
. e che verranno date informazioni alle 22,35 orario previsto per la
partenza
.insomma non capiamo se il volo è in ritardo o cancellato
. Non piove,
non c'è nebbia: non capiamo. Ma non potrebbe ripetere anche in italiano visto
che il volo è diretto in Italia?? Abbastanza preoccupati attendiamo con ansia la
nuova comunicazione
ma di aerei che atterrano nemmeno l'ombra
. Sono quasi le
23,00 e anche i due piccoli bar dell'aeroporto stanno abbassando le serrande
quando
un aereo atterra e parcheggia proprio in fronte alla vetrata! Sul
monitor appare il segnale di imbarco e finalmente si torna a casa!!
Ah un'ultima cosa
c'è stato qualcuno
non faccio nomi
che all'alba di
mezzanotte, sul volo Ryanair di ritorno, ha avuto il coraggio di comprare un hot
dog tra gli sguardi increduli della hostess!!
Racconto di viaggio di Stefy
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