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Mar Rosso: in immersione con i pinna bianca oceanici PDF Stampa E-mail
Scritto da Andrea e Antonella Ferrari   

L'ancora non ha ancora colpito l'acqua ma abbiamo già avvistato una grande pinna con la punta bianca che fende le onde. Il mare di colore blu cobalto spumeggia e bolle sotto la nostra barca.



Dopo alcuni secondi vediamo un ampio dorso luccicante, color oliva-verde che emerge lungo il fianco della nostra motobarca "Colona II", e nuota appena sotto la superficie con potenti e veloci ondulazioni. È uno squalo! Grande!
Non posso credere ai miei occhi - ma quella pinna dorsale con la punta bianca non lascia dubbi! È uno squalo Pinna Bianca Oceanico Carcharinus longimanus lungo almeno tre metri, il leggendario ed universalmente temuto "Long Armed Lord", la nemesis di ogni marinaio naufrago. Come si potrebbe dimenticare il tono reverenziale usato dal capitano Jacques - Yves Cousteau nel suo famoso libro 'Requins - sauvages de la mer' quando racconta i suoi incontri con questo bellissimo e terribile predatore di alto mare?


Questo squalo è un cacciatore pelagico che non si avvicina mai alla terra ferma, si incontra molto raramente se non per puro caso. È considerato molto pericoloso, caparbio ed aggressivo. Non teme alcunchè: in molti casi è stato responsabile di attacchi mortali contro le barche dei pescatori e le vittime dei naufragi. Una volta il più comune predatore di grandi dimensioni sulla Terra, ora è stato cacciato dall'uomo fin quasi all'estinzione.
Abdul (il nostro compagno di immersione Saudita) ed io non possiamo credere alla nostra fortuna. Immediatamente ci allacciamo le nostre bombole, tremando per l'eccitazione e in poco tempo indossiamo le mute. Antonella ci guarda con apprensione, scuotendo la testa: "No, grazie, questa volta rimango a bordo!". Abdul scivola nell'acqua indossando ancora il suo berretto da baseball. Cerchiamo di non spruzzare 'acqua intorno, non vogliamo attrarre la sua attenzione o, ancor peggio, farlo scappare per la paura ( un'ora più tardi ci faremo una grande risata a proposito di quest'ultima "precauzione"…).
Stiamo ormeggiando alla scogliera di Little Brother; sono state necessarie dodici ore di travagliata navigazione per raggiungerla. Siamo partiti ieri sera da Careless Reef e abbiamo sofferto mal di mare tutta la notte. Essere finalmente nell'acqua è un sollievo, anche con questo grande squalo oceanico che nuota al di sotto di noi. Queste due isole, Big Brother e Little Brother - non molto più grandi di due pietre nude sperdute nel mezzo del Mar Rosso - sono leggendarie per gli incontri che garantiscono.
Le isole sono estremamente difficili da raggiungere, è necessario un lungo viaggio in mare, sono colpite da forti correnti e sono più o meno accessibili in sicurezza soltanto per due mesi l'anno. I fortunati subacquei che sono arrivati qui prima di noi hanno raccontato ogni tipo di incontri: banchi di squali martello, balene pilota, mante, squali balena e delfini. Oggi possiamo aggiungere all'elenco il leggendario longimanus.


Signori dell'oceano
Sospeso a mezz'acqua, lo osserviamo fisso, ipnotizzati; un gruppo di grandi pesci pilota bianchi e neri Naucrates ductor nuota intorno al suo naso, sfiorando le sue enormi pinne pettorali, che giustificano pienamente il nomignolo " Signore dalle braccia lunghe." Guarda immobile, sospeso nell'acqua blu ed impossibilmente chiara, ma improvvisamente nuota verso di noi: perfetto, elegante, nessuna esitazione, né indecisione.
È vicino e si sta avvicinando ancora di più. Eccolo! Ci ha quasi toccati. Lo seguo attraverso il mirino del mio Nikon; è così grande che riesco a mala pena ad inquadrarlo, anche con le lenti a grandangolari da 20mm che sto usando oggi. I suoi occhi gialli mi stanno fissando con uno sguardo freddo e inesorabile. Continua a nuotare verso di noi; i suoi movimenti sono potenti ed eleganti. Un'antica macchina adattata perfettamente ad una vita solitaria ed alle profondità dell'oceano.
Sto pensando: "questa è perfezione." Dopo un po' si allontana con calma, scomparendo nel blu scuro. Abdul ed io ci guardiamo l'un l'altro con occhi raggianti, sospesi a quindici metri nell'acqua cristallina senza fondo. Il fondo qui è invisibile, un abisso di vuoto blu oscuro si spalanca sotto le nostre pinne. Ci sentiamo fuori dal tempo. Soltanto i raggi del sole penetrano attraverso l'acqua calma.
Dopo alcuni momenti di quiete irreale qualche cosa improvvisamente cambia. Eccolo, di nuovo… sta ritornando; no... ora sono due! Abdul non può contenersi. Noi cominciamo a scattare foto con la mia macchina fotografica ed il suo video, ed il tempo passa senza che ce ne accorgiamo. I grandi squali si librano a distanza, girano con grazia, scivolano diritti verso di noi, evitando l'impatto all'ultimo secondo, possibile. Di nuovo, e di nuovo. Ogni volta ci scansano una frazione di secondo più tardi.
Ora siamo in acqua da mezz'ora. Questo incontro con longimanus sta diventando percettibilmente più teso. Ci sentiamo molto nervosi; ora gli squali sembrano puntare diritto contro di noi invece di nuotarci accanto, come facevano prima. Sto prendendo in considerazione l'idea di colpirne uno duramente sul naso con la custodia di metallo della mia macchina fotografica, quando Abdul diventa veramente eccitato: sorpresa, sorpresa! Gli squali ora sono tre.


In uno spazio stretto
L'ultimo è un esemplare gigantesco, lungo quattro metri. Il suo stomaco è dipinto di bianco brillante, il suo dorso è di color oliva-verde leggero; una lunga lenza di nailon penzola dalla sua bocca, conferendogli l'aspetto di un un vecchio pirata canuto, pericoloso. Riesco a vedere il bianco dei suoi denti che luccicano nella sua bocca semichiusa. Visto di fronte, con le sue enormi pinne pettorali aperte, i pesci pilota che gli ronzano intorno, assomiglia ad un goffo bombardiere B-17 uscito dalla telecronaca di un film della II Guerra Mondiale.
Ci voltiamo per controllare la scaletta della barca e ci rendiamo conto che ci siamo allontanati di circa quaranta metri da essa. La situazione si sta facendo difficile; tre squali insieme, invece di uno solo, fanno una grande differenza, specialmente quando si sta cercando di allontanarsi da loro. Non c'è dubbio che essi stiano seguendo una strategia: due si avvicinano dai lati mentre l'altro viene diritto verso di noi dal di sotto o dal di dietro. Per un secondo proviamo tutti la stessa orribile sensazione: i pesci ci stanno spingendo verso la superficie, per attaccarci appena l'avremo raggiunta e saremo meno liberi nei nostri movimenti. Improvvisamente mi rendo conto che si può sudare anche sott'acqua.
Finalmente, uno sfolgorio nell'acqua, è la scaletta di alluminio della Colona e dopo pochi secondi siamo in barca, ci diamo la mano, ci abbracciamo e ridiamo. Più tardi scopriamo che - mentre eravamo sott'acqua circondati dagli squali - alcuni italiani su una barca vicina si stavano divertendo a lanciare sangue e pezzi di pesce, ignorando completamente gli avvertimenti frenetici dei nostri capitani. Con queste informazioni nuove il nostro incontro con gli squali improvvisamente assume un significato più sinistro, considerando che lo squalo longimanus è noto per essere un cacciatore molto vorace. Mangia quasi di tutto: pesci, uccelli marini, tartarughe, mammiferi marini, scarti, spazzatura… e qualche volta creature umane. Ora comprendiamo perché stavano diventando così insistenti!


Una grande meta per le immersioni
Fortunatamente, la nostra avventura ha avuto un lieto fine e l'esperienza con lo squalo longimanus sarà una delle più memorabili della nostra vacanza nelle isole Brothers. Tuttavia non sarà l'unica: effettivamente, queste piccole isole raggruppano la più incredibile varietà di pesci acclimatati fuori dal loro habitat naturale del Mar Rosso. Nello stesso pomeriggio Abdul, durante la quarta immersione del giorno filma un sorprendente squalo martello gigante ( Sphyrna mokarran ) lungo quasi quattro metri.
Da parte nostra, incontriamo alcune delle specie più belle come tartarughe dal becco di falco, gigantesche cernie, barracuda, banchi di carangidi argentati, tonni dente di cane ed uno squalo leopardo di due metri (Stegostoma fasciatum) . Ammiriamo anche una mirabile quantità di coloratissimi abitanti della scogliera meno profonda: nudibranchi, spigole di fuoco, Pterois e Pomacanthus sono letteralmente dappertutto.

Le isole Brothers sono veramente l'introduzione perfetta agli stupendi fondali dell'Egitto Meridionale e del Sudan; sono un preludio a molte località più incredibili come Fury Shoal, Daedalus, Rocky Island e Zabargad e a tutto il resto delle destinazioni meridionali. In questa parte del Mar Rosso, è veramente possibile effettuare alcune delle immersioni più spettacolari della vostra vita.

 

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