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Kenya: meglio i safari delle immersioni… PDF Stampa E-mail
Scritto da Francesco Cecconi   

Eccomi rientrato dal Kenya, 10 giorni al caldo in un paese molto interessante con diverse realtà da visitare e che quindi vi darà la sensazione di aver fatto più vacanze in una. Come d'abitudine ecco il mio resoconto che, da eterno bastian contrario non omette difetti e suggerimenti.

L'arrivo a Mombasa ai primi giorni di gennaio, abituati ai 2 gradi di Milano, taglia le gambe! Il caldo è torrido e nonostante siano solo le 10 di mattina i 35 gradi si fanno sentire. L'umidità non è eccessiva, infatti, gennaio, febbraio e marzo sono i mesi migliori per visitare questo paese che in questo periodo riserva un clima relativamente secco. Dopo un paio d'ore abbondanti di pullman si giunge al Blue Bay di Watamu un bel villaggio dove la buona e abbondante cucina rende meno traumatica la lontananza di casa, l'animazione però è un po' scadente (buon per me che odio i villaggi), anche se i ragazzi ce la mettono tutta.

Subito ci si scontra con una realtà che non fa molto piacere ai sub: le maree. Ce ne sono 4 al giorno, la mattina l'acqua arriva alle sdraio dopo un paio d'ore è lontana 30 metri e così per altre due volte nell'arco della giornata. Questo significa acqua non pulitissima e correnti oltre la barriera da non trascurare. Anche le alghe non sono belle a vedersi ma in questo periodo sono poche e ci si fa presto l'abitudine. La sabbia è bianchissima e in alcuni punti talmente fine e compatta da 'scricchiolare' sotto il nostro peso come fosse neve, il sole è sempre molto caldo e scottarsi è molto facile.

ATTIVITA'
Ci si rende conto però che restare in spiaggia avendo a disposizione il Kenya è da stupidi, quindi vi consiglio di organizzare al volo dei safari, blu e nella savana. Si, ma come? Ci sono due strade percorribili: affidarsi al resort con pacchetti già studiati e più costosi oppure chiedere ai beach boys di organizzarvene uno.
C'è da dire che nel secondo caso la verità è che sono i beach boys stessi a 'massacrarvi' i nervi con le loro incessanti proposte: infatti, questi ragazzi kenioti che vivono sulle spiagge e che di giorno passeggiano sulla battigia, non aspettano altro che voi vi avviciniate al mare per assalirvi per offrirvi le loro proposte, sicuramente economiche ma anche molto lontane dagli standard di sicurezza e garanzie classici di una gita organizzata da un tour operator. Intendiamoci, non che in Kenya si rischi la vita ma francamente se siete da soli, magari con la fidanzata, vi consiglio di andare più sul sicuro. Diverso se siete in compagnia, più si è meglio è! C'è da dire che la differenza del servizio esiste e si vede: personalmente ho fatto il safari blu con la signora Ines, escursione offerta dal villaggio e ne sono rimasto estasiato. I posti visitati sono diversi da quelli soliti dei beach boys, solo il parco marino di Malindi accomuna le gite. Successivamente si visitano specchi di mare colmi di pesci e stelle marine di un colore rosso intenso e per le 14 si fa ritorno a casa della sig.ra Ines dove verrà servito un pranzo indimenticabile. Dopo il pranzo una tribù locale vi intratterrà con balli e danze coinvolgendovi in essi. Al rientro al villaggio sarete stravolti…


 

Non fatevi intenerire dai beach boys, non sono dei poveracci, anzi… la vera povertà sta nell'interno, parlatene con chi abita in Kenya da anni e ve ne renderete conto. I kenioti sulla costa sono molto furbi e pretendono sempre di essere pagati, anche molto bene, in barba a chi non ha veramente nulla nelle zone più interne. Solitamente dei ragazzi ne parlano bene le donne, (un po' intervistate personalmente sulle spiagge), ora non vorrei fare del qualunquismo, ma le motivazioni sono ben note ai più: se il maschio va a Cuba od in Tailandia a cercare il sesso facile, la femmina, magari anche un po' in la con l'età, non disdegna le spiagge africane per trovare compagnia, e se girate un po' ne vedrete di comiche!
Immancabile una visita a Malindi dove anche qui l'assalto dei kenioti anche solo per accompagnarvi in giro è molto fastidioso, non potrete dire di no ma la conseguenza sarà un ottimo cicerone che vi accompagnerà per le vie della città, fuori dai classici itinerari turistici: il 'vero' mercato di Malindi impressiona per la povertà e l'umiltà delle persone che ci lavorano, i bambini vi circondano in cerca di caramelle, penne e cibo.

Il mercato Turistico invece sembra fatto apposta per spennare i polli (come il sottoscritto) che non riescono a dire di no! Obbligatorio entrare in ogni box (dicono che porti fortuna…) per vedere oggetti che sono identici da venditore a venditore: il segreto è contrattare sempre sul prezzo perché alla fine il prezzo lo farete voi!
Ma l'escursione per eccellenza è il safari nella savana. Il safari, che nella lingua keniota significa viaggio, è la parte della vacanza che difficilmente dimenticherete e che vi rimarrà più impressa. Non tutti i giorni capita di viaggiare in jeep all'interno di un parco che solo nella sua parte est è esteso come la Lombardia. Gli incontri con gli animali sono frequenti e ravvicinati, con una buona macchina fotografica otterrete degli scatti indimenticabili. La notte potrete dormire in alcuni campi allestiti per la notte, tra questi c'è il Galdessa, che vi consiglio per la posizione, l'eleganza, il servizio e la spettacolarità delle tende.

A parte il ghepardo, ho visto tutti gli animali possibili: coccodrilli, bufali, giraffe, scimmie, babbuini, leoni, leonesse, elefanti (4 vivevano davanti alla mia tenda a 10 metri di distanza), iene, sciacalli, struzzi e molti altri ancora.. È importante dire che gli avvistamenti migliori si fanno la mattina fino alle 10, quando fa meno caldo, poi gli animali si riposano sotto gli alberi fino a sera e diventa più difficile individuarli.
L'ultima parte del safari può essere organizzata visitando uno dei villaggi Masai: molto divertente accendere il fuoco con le loro tecniche (funziona!) e capire come vivono questi selvaggi guardiani della savana.

IMMERSIONI
Non che mi aspettassi granché, ero già stato informato di immersioni povere e ripetitive anche da colleghi 'poverisub' ma devo dire che comunque qualche immersione merita di essere fatta quantomeno per farsi un'idea e vedere comunque molto pesce.
Il mare è abbastanza limpido, come già anticipato le maree e le correnti sollevano spesso sedimenti che rendono la visibilità non maldiviana. E' possibile immergersi solo la mattina (solo il Barracuda diving center esce il pomeriggio), per via delle correnti talvolta forti. Non esiste Nitrox, ma non servirebbe: le profondità massime sono 30 metri ovunque, le bombole sono dei 10 e 12 litri in acciaio, gli attacchi sono sia INT che DIN. Io mi sono appoggiato al ------ Diving Center, un centro ben organizzato con una guida molto attenta.

L'attrezzatura è di ottimo livello, quasi tutto nuovo e quasi tutto Scubapro.
Una cosa che mi ha lasciato perplesso però è che permettono a chiunque di immergersi da solo, separandosi dal resto del gruppo.
La stagione delle immersioni generalmente va da settembre ad aprile.
Per quando concerne i fondali sono sabbiosi, un po' stile Carabi ma con più pesce, tra l'altro, con un carattere molto socievole. Oltre a soliti pesci pappagallo e pagliaccio, ho visto anche tartarughe, delfini ma non lo squalo balena...

L' acqua è molto calda, circa 25 gradi a -25 metri, quindi va benissimo una muta intera da 3mm, se usate dei guanti leggeri eviterete taglietti per via dei coralli.

Il gran vantaggio è che le immersioni non costano molto, circa 20 euro cad. senza attrezzatura ai quali dovrete aggiungere l'ingresso al parco marino (5 dollari, solo nell' immersione dedicata) ed eventuali noleggi.
Per gli appassionati di riprese e fotografie subacquee, consiglio un filtro per mari tropicali e fari. Soggetti da immortalare ce n'è a go-go!

MONETA
La moneta in uso in Kenya è lo scellino Keniota ma vengono accettati dollari Usa ed Euro. Attenzione però al cambio, ognuno dice la sua, attualmente il cambio è circa 1 Euro = 88,25 Scellini keniani, ma ognuno fa i conti a modo suo e discutere con loro non è proprio semplice. Il mio consiglio è quello di portare con voi degli scellini per gli acquisti nelle bancarelle, dei dollari (che servono per le tasse di ingresso ed uscita dal paese) ed anche degli euro. Pagate dove potete con la carta di credito (immersioni ecc.). Vi ricordo che il primo prezzo che vi faranno nelle bancarelle è sempre esorbitante: insistendo riuscirete a ridurlo anche del 80%.

CONCLUSIONI
Come già accennato, recarsi in Kenya e limitarsi alla costa non è la soluzione più intelligente. E' vero anche che le escursioni costano, quindi fate bene i vostri conti. Un safari di 2 giorni può costare dai 200 euro con i beach boys ad oltre 600 con il giro in aereo del Parco del Masai Mara. Di sicuro se dovessi ritornare in Kenya ribalterei il viaggio con 6 giorni di safari e 2 soli sulla costa.
Ricordatevi che in Kenya la religione è a maggioranza musulmana, quindi è vietato il topless ed il nudismo, almeno sulle spiagge, all'interno dei villaggi il topless è invece concesso. Il rischio è quello di una multa ma soprattutto degli insulti dei più estremisti che pretendono, giustamente, gambe coperte e maglietta se si circola per i loro villaggi ed il costume se si sosta sulle spiagge.
Ricordatevi le protezioni per la pelle e valutate attentamente se fare a meno la profilassi antimalarica: i medicinali indicati per la profilassi sono il Larian e il MalarOne. Il primo è molto forte e da molti effetti collaterali, anche vertigini, è quindi sconsigliato a chi fa immersioni.
Per i sub è più indicato il MalarOne che va preso tutti i giorni alla stessa ora diversamente dal Larian che va preso una volta la settimana. Questi farmaci sono molto costosi, una terapia completa costa circa 100 euro a persona, ma secondo me vale la pena non rischiare, specie se visitate le parti interne del paese. Portate con voi un paio di bombolette di Autan forte (in farmacia) per la sera








 

 

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