L'odore è la prima cosa che ti colpisce. Penetrante, deciso. E' la prima sensazione forte di un viaggio, lo sai già, che ne sarà colmo. Qui tutto è esagerato. I sentimenti sono amplificati, il minimo problema pare irrisolvibile e la natura è di una bellezza da togliere il fiato. Atterrare qui è come tornare da una vecchia fidanzata che non vedi da tempo. Durante il viaggio ti chiedi se si ricorderà di te, se il tempo passato lontani l'ha cambiata, se troverai al loro posto le cose che hai amato. Quando atterri all'aeroporto Frank Pais di Holguin, ti sembra davvero di non essere mai partito. Il suo odore ti aggredisce appena aperto il portellone dell'aereo, le palme ti salutano festose, la procedura del controllo visti è sempre lenta e snervante e una piccola folla appena fuori l'aeroporto aspetta mariti, fidanzati, amici.

Abbiamo prenotato dall'Italia una macchina a noleggio e la ritiriamo appena fuori l'aeroporto. La macchina è una Peogeut 206 3 porte in buono stato, con i finestrini elettrici e l'autoradio.
Partiamo diretti al centro della città, in una casa particular che conosciamo molto bene. Le case particular sono abitazioni private, trasformate in maniera tale da accogliere i turisti. E' simile ad un bed&breakfast classico. Solitamente per 20$ al giorno hai la tua camera con letto matrimoniale e il bagno privato (indicazione aggiornata ad aprile 2008), più qualche dollaro extra se vuoi cenare, pranzare o desajunar1.
La casa particular dove siamo diretti è di proprietà di Sonia. Una bella casa a pochi metri dal parque Calixto Garcia. Sonia gestisce la casa particular, mentre suo marito José lavora al vicino ospedale come medico.
Il vantaggio di alloggiare in una casa particular, rispetto all'hotel, è che sei a contatto continuo con i cubani. In pratica il /i turista/i dorme/ono in una camera della loro casa. Quindi è praticamente impossibile non incrociare nessuno. Dai padroni di casa, ai loro amici, a qualche venditore di platano, ci sarà sempre qualcuno in casa. Solitamente chi si trova bene in una casa particular, ritorna nella stessa casa particular instaurando un rapporto con los dueños2 della casa che va decisamente oltre il normale rapporto di lavoro.

Arriviamo a casa di Sonia dopo un viaggio in aereo di 13 ore. Partenza Milano Malpensa, arrivo a Holguin con scalo all'Avana. Parcheggiamo la macchina davanti alla casa, il tipo che di notte la 'protegge' si è già messo d'accordo con Sonia, prendiamo le valige ed entriamo. Sono circa le otto e mezza di sera e abbiamo una fame bestiale. Decidiamo quindi di cenare in casa e spettegolare con Sonia e il marito sui loro vicini. Quella sera andiamo a letto presto. Il cielo è un manto nero coperto di minuscole stelle e domani, cascasse il mondo, si va al mare.

Si parte per il mare. Dobbiamo solo decidere dove andare. Playa Guardalavaca o Playa Blanca? La prima è a circa 25km dal centro ed è la cosiddetta spiaggia dei turisti, dove sorgono tutti i migliori resort della zona orientale dell'isla grande3. Tre ristoranti, tre o quattro baretti sulla spiaggia, quattro tiendas4, un mercatino di souvenir permanente e la discoteca La Roca.
La spiaggia è bianchissima e il mare trasparente. Ma ovviamente è pieno di turisti che alloggiano negli alberghi. La polizia è molto attenta, soprattutto quando sei accompagnato da ragazze cubane. Chiedono il carnet5, scrivono chissà cosa sui loro taccuini, ti fanno mille raccomandazioni e poi ti lasciano andare.
Un consiglio se avete fame. C'è un ristorante vicino al mercatino che serve bocadillos con hamon y queso6, primi piatti e pizza. Vi prego non prendete mai la pizza. Per un italiano potrebbe essere la peggior esperienza mai fatta. Io l'ho provata. Avevo fame. A dire il vero l'ho presa due volte, ma non è pizza. Se la mangi consapevole che non stai ingurgitando della pizza, è quasi decente. Se ti aspetti una pizza vera, ordina un qualcos'altro.
Ma quel giorno decidiamo di andare a Playa Blanca. E' più vicina rispetto a Guardalavaca, non ci sono ristoranti e c'è solo un baretto semi-diroccato che vende birre e refrescos7. Ma non c'è un turista. Lungi da me comportarmi da snob, ma preferisco stare con la gente del posto a bere una birra in un baracchino sgangherato che stare in un bar dell'albergo a parlare di calcio con il mio nuovo amico varesotto. La spiaggia è così affollata che a malapena riusciamo a trovare un posto dove stendere i nostri teli. E in mare la situazione non è molto diversa. Intere famiglie cubane che ridono e scherzano passandosi bottiglie di ron blanco8 e cerveza9. Un tuffo, una birra, prendiamo il sole, una birra, un tuffo, una birra, una birra, prendiamo il sole, una birra, una birra, una bi… e si torna a casa, fermandoci a Las Palmas (un bar sulla carretera10 che collega Holguin a Guardalavaca) per mangiare degli ottimi sandwich al prosciutto e formaggio...

Una vacanza a Cuba, è un'esperienza di sapori, odori, sensazioni irripetibili. Sembra di essere in un limbo fuori dal tempo.
Tutto è così diverso dal nostro mondo protetto e agiato. E tutto è anche così difficile e complicato.
Ma i cubani continuano a sorridere e a ballare. Nonostante l'embargo e un futuro incerto e poco promettente, resistono.
In una precedente vacanza, mi sono fermato un paio di giorni all'Havana. Stavo passeggiando sul Malecon11, quando ho visto un gruppo di ragazzini che si tuffavano in mare dalla strada. Ho preso la macchina fotografica e immortalato quel momento.
Quei ragazzini non si stavano solo tuffando. Stavano rappresentavano Cuba. Fresca e spensierata. Allegra e meravigliosa. Incosciente e giovane.
Senza paure.


Legenda
(1) desajunar: fare colazione
(2) dueños: proprietari
(3) isla grande: è riferito a Cuba
(4) tiendas: negozi
(5) carnet: documento di identità
(6) bocadillos con hamon y queso: sandwich al prosciutto e formaggio
(7) refrescos: bibite analcoliche
(8) ron blanco: rum bianco (3 anni)
(9) cerveza: birra
(10) carretera: strada
(11) Malecon: lungo mare dell'Havana