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My honeymoon in U.S.A. PDF Stampa E-mail
Scritto da Giulia Moroni   

Io e mio marito Francesco abitiamo in Ancona, nelle Marche e ci siamo sposati il 21 giugno scorso.
Come meta per il nostro viaggio di nozze abbiamo scelto i lontani Stati Uniti d'America.
Il nostro viaggio di nozze lo si può dividere in tre parti: New York/Cascate del Niagara, Tour della California, San Francisco.
New York....
Partenza da Roma-Fiumicino con volo diretto Alitalia per New York e 9 ore di aereo (circa 9.000 km di distanza di cui ben 6 mila percorsi sopra l'oceano) per arrivare nella magica America. L'ultima parte del volo per me è stata un incubo: ci sono stati molti vuoti d'aria tant'è che mi è venuto un mal d'aereo da spavento. Il bel maritino? Anche se non aveva mai preso un aereo prima di quel giorno se la dormiva pacificamente. Appena atterrati all'aereoporto J. F. K. di New York, ci siamo diretti alla dogana per il visto sul passaporto correlato dalle impronte digitali, dalla foto e dal 'perché' siamo in America. Neanche fossimo i peggiori dei criminali!!

Il fuso orario ci permette di guadagnare 6 ore e così una volta presa la camera e rinfrescati partiamo per la prima passeggiata sulle strade di New York, in cui staremo per 5 giorni.
Il nostro albergo è proprio nel centro di Mannathan e questo ci permette di girare a nostro piacimento per le strade della città.
Decidiamo quindi di andare a vedere la famosissima Madison Square e Madison Square Garden.
New York è una città bellissima. Per poterla vedere bene devi sempre tenere gli occhi in alto perchè è tutta un grattacelo.
Tutto in America è all'ennesima potenza: dai caffè in bicchieroni da mezzo litro all'aria condizionata presente anche in bagno!!!!
Quello che vediamo in tv rispecchia in tutto e per tutto la realtà americana.
Con il tour operator, prenotato in Italia al momento di organizzare il viaggio di nozze, abbiamo una guida alla mattina che ci porta a vedere i vari quartieri di New York: Bronx, Brookling, Little Italy, Chinatown e Queens, dandoci così un assaggio della cultura e delle abitudini americane.
I pomeriggi invece sono liberi così decidiamo di andare a vedere la Statua della Libertà che è su di un isola chiamata 'Ellis Island' a pochi minuti da Mannatthan e all'Empire State Building.


Saliamo sull'Empire al tramonto per vedere lo stesso su New York e i grattacieli che si riempiono di luci.
Dall'alto del suo 86° piano la vista della città è un qualcosa di magnifico.
Dai quattro punti di osservazione puoi vedere tutti gli edifici e i luoghi più famosi di New York e tu per un momento ti senti il 'padrone' del mondo.
Negli altri pomeriggi liberi facciamo un giro nella famosa Fifth Avenue, via conosciuta ovunque come la strada più glamour per lo shopping americano, il negozio della Disney e quello degli MM's.
Abbiamo fatto anche una passeggiata a Times Square.
Times Square non è una piazza come tutti si immaginano, ma uno slargo tra diverse strade che di notte è tutto illuminato: secondo me è questa la zona più bella di New York.

A Times Square c'è vita perché c'è sempre tantissima gente a tutte le ore, i negozi sono aperti anche di notte e nella 'piazza' ci sono importanti teatri e ristoranti.
Un giorno intero lo abbiamo dedicato alla visita delle Cascate del Niagara che si trovano nella città di Buffalo a circa un'ora e mezza di volo da New York.


Anche qui la vista che ci offrono queste imponenti masse d'acqua è da togliere il fiato.  Decidiamo di avventurarci con il battello proprio sotto le cascate.
Il giro dura una mezz'oretta e stare ad un passo dall'acqua che cade impetuosa è davvero un'esperienza irripetibile. Il giorno prima della nostra partenza dalla Grande Mela, facciamo una lunga e bellissima passeggiata a Central Park.
New York è per lo più considerata come una città d'affari, con tantissimi grattacieli e la gente che corre da una strada all'altra sempre con il cellulare in mano, quindi poter camminare in un'oasi di verde è qualcosa di molto particolare.

Central Park, meta per coloro che amano il jogging, è un parco che si estende in verticale e comprende circa una ventina di strade di Manatthan. All'interno di Central Park puoi anche fare delle passeggiate a piedi o in bicicletta e salire su di un Belvedere che ti permette di avere un'ampia visione di tutto il parco e non solo.
Unico neo di New York è il cosa mangiare.
Loro non hanno la nostra cultura del pranzo e della cena. Mangiano infatti a tutte le ore e soprattutto panini e hambuger. Ho visto gente che prendeva i panini da Mc Donald's alle 10 di mattina...ora ho capito perchè sono obesi!!!
Il tour della California attraverso i parchi nazionali.....
Il tour della California chiamato ' Piccolo Grande Ovest ' inizia dalla città di Los Angeles.

La domenica successiva al nostro arrivo a New York quindi salutiamo molto dispiaciuti la Grande Mela e prendiamo l'aereo con destinazione la 'Città degli Angeli'.
Il volo dura 5 ore. Le 5 ore d'aereo non passavano mai. Più volte infatti mi sono alzata per fare due passi sperando così di 'ammazzare' meglio il tempo.
Come sempre sono stata male durante la fase d'atterraggio, ma anche questa volta ce l'ho fatta e sono arrivata a Los Angeles.
Tra New York e Los Angeles ci sono 3 ore di fuso orario e quindi, anche questa volta, abbiamo guadagnato parte delle ore perse per il viaggio.

L'hotel (all'interno dell'aereoporto stesso) prenotato per questa parte del viaggio è della catena degli Hilton.
Pensavo chissà in quale albergo alloggiassi tant'è che ero già pronta, una volta tornata in Italia, a vantarmi con tutti di essere stata all'Hilton, e invece è l'hotel è stato una vera delusione.
Per carità la hall era bellissima e vastissima ma la camera a noi assegnata era davvero brutta.
C'erano infatti crepe nel lavandino e nella vasca e lana di polvere tra i comodini. Per non parlare poi della moquette: sembrava messa lì da almeno 30 anni.

Il buffo della situazione (se così si può dire!!) è che sul comodino c'era un biglietto con scritto: la camera è stata pulita dalla signora tal de tali se vuoi avere altri servizi rivolgiti alla hall per cercare lei....si altri servizi per pulire meglio la camera!!
Le stanze poi non erano insonorizzate e quindi si sentivano tutti gli aerei decollare o atterrare. Un vero incubo trascorrere la notte vicino all'aereoporto perché ricordo che Los Angeles ha un aereoporto internazionale e intercontinentale!!!!!
Beh...a parte questo la mattina seguente iniziamo il tour della California.
Il tour in pullman di 6 giorni comprende la visita di 3 parchi nazionali, la città di Las Vegas e il ritorno a Los Angeles.
In totale abbiamo fatto più di 2000 km sempre con valigia al seguito perchè ogni sera dormivamo in un albergo diverso.


I primi 2 giorni sono serviti per arrivare al Grand Canyon.
Il Grand Canyon dista da Los Angeles circa 800 km, così abbiamo fatto una tappa intermedia a Phonix in Arizona in pieno deserto californiano.
La California è costituita per la maggior parte dal deserto perciò, con questo nuovo tour, passiamo dal paesaggio tipicamente urbano di New York ad uno in cui non c'è letteralmente nulla.

Passiamo inoltre da un 25 gradi e umidità al 80% ad un 45 gradi secco: aria condizionata sempre accesa e mal di gola in agguato!!!!
Bellissimo l'albergo a Phonix: costruito prendendo spunto dalle abitazioni degli indiani, fatto di boongalow ed è immenso con piscina, negozi, campi da tennis....
Il terzo giorno arriviamo al Grand Canyon. La vista dal Grand Canyon è stupenda: esso è costituito principalmente da altopiani, c'è poca vegetazione e diversi strapiombi immensi e profondissimi tanto metterci un pò di paura a guardare in giù.
Il Grand Canyon si trova a circa 2000 metri di altezza perciò il clima qui cambia radicalmente e quando attraversiamo uno dei vari passi che lo costituiscono vediamo anche la neve ai bordi della strada.
Il Grand Canyon è dentro ad un parco nazionale americano, gioia ed orgoglio degli americani come tutti i loro parchi nazionali, quindi è possibile nella foreste vedere cervi, alci......
Altro giorno altro Canyon. Questo si chiama Brice e per me è più bello rispetto al Grand Canyon perchè non è formato solo da altopiani ma da vere e proprie montagne corrose dall'azione del fiume Colorado e da tantissimi picchi. Insomma un paesaggio altresì stupendo e inimitabile!!!
Le montagne che costituiscono il Brice sono molto particolari perché sono di colore rosso mattone per la presenza dell'ossido di ferro.
Il terzo ed ultimo canyon che abbiamo visitato si chiama Zion. Un canyon nettamente più piccolo rispetto agli altri e decisamente meno interessante da visitare. Stupendo invece l'albergo in cui abbiamo soggiornato. In stile country, era molto ampio e con annesso un interessantissimo negozio di alimentari e souvenirs.

L'ultima città vista prima di tornare a Los Angeles è Las Vegas: un'oasi di gente e confusione in mezzo al deserto.
Per chi vede C.S.I. è tutto uguale luci notturne dei casinò comprese!!!
Ogni albergo a Las Vegas è a tema. Ci sono infatti hotels che si inspirano alle fiabe, alla Roma Antica, a Venezia…
Noi siamo stati nell'albergo che ha come tema l'Egitto: c'era infatti una sfinge all'entrata principale dell'hotel ed esso era costruito come una piramide però tutto a vetri.
Ovviamente abbiamo giocato al casinò (che era dentro l'hotel), ma purtroppo non abbiamo fatto il 'colpo grosso'!!
Il nostro albergo era collegato tramite una scala mobile ad un altro albergo e quindi tu potevi tranquillamente girare per gli hotel e tentare la fortuna ai casinò di entrambe le strutture. Abbiamo visto inoltre il Bellagio e l'MGM: alberghi/casinò resi famosi dal film 'Ocean's Eleven'.


Dopo la puntatina al casinò abbiamo deciso di fare un giro notturno per le strade di Las Vegas.
C'erano tantissime persone nelle strade, ovviamente tutte dirette ai vari casinò. Le strade inoltre erano talmente illuminate dalle varie insegne super colorate che non avevi nessuna difficoltà ad orientarti nelle vie.
Se gli alberghi non erano collegati internamente, essi lo erano tramite una piccola monorotaia all'aperto in cui il trenino faceva da spola tra i diversi hotel nella zona.
Il mangiare in questo tour californiano è stato decisamente migliore!!! Prima di tutto perché o un pranzo o una cena erano compresi nel tour stesso, i restanti pasti erano si liberi, ma la nostra super guida è stata una persona squisita perché ci è stata sempre vicino durante i 6 giorni di viaggio e ci ha consigliato ogni volta per il meglio. Seguendo i suoi consigli abbiamo assaggiato il tipico piatto messicano costituito da fagioli e tacos e siamo stati alla famosa steak house americana. Lì il piatto tipico è composto da: una bistecca, mais, fagioli e patata lessa con buccia al cartoccio.

La steak house era costruita riprendendo il tema dei rodei quindi c'erano ovunque selle, speroni e i camerieri erano vestiti con stivali e cappello.
Un paio di volte abbiamo mangiato a buffet negli hotel in cui abbiamo soggiornato e lì ci siamo rifatti delle pene patite a New York.
I buffet erano enormi e ci si trovava di tutto: quindi sia cibi americani ma anche cibi più europei.
C'erano buffet di primi, di secondi, di verdure e addirittura di dolci. Con gli occhi avresti mangiato di tutto con lo stomaco forse un pò meno!!!!
La terza e ultima parte del nostro viaggio di nozze è costituita dalla visita di San Francisco e della prigione di Alcatraz.


La fine del tour della California coincide con il ritorno a Los Angeles. Da Los Angeles prendiamo quindi l'ennesimo aereo con destinazione San Francisco.
Questa volta il volo dovrebbe durare relativamente poco e cioè un'ora e mezza. Questo però avviene solo sulla carta perché in realtà ci abbiamo impiegato più di tre ore.
Gli aerei americani sono come i nostri treni: sempre in ritardo!!!!
Le compagnie aeree americane sono diventate molto scrupolose nell' ambito dei controlli ed essi variano a seconda della compagnia. Nel volo da Los Angeles a San Francisco infatti ci hanno fatto togliere la combinazione alle valigie perchè loro vogliono essere liberi di controllarle. Era la prima volta che ci capitava e siamo saliti sull'aereo con un pò di preoccupazione perchè abbiamo visto come trattano (male!!!) le valigie e a forza di sbatterle di qua e di la e senza combinazione avevamo paura che si aprissero....
Beh...per fortuna non è successo niente di tutto ciò!! Anche qui dopo aver sbrigato le pratiche burocratiche, una macchina ci viene a prendere e andiamo in città, a San Francisco.

La città mi attrae subito, molto meno il nostro albergo. Anche questo è un Hilton ma è nel quartiere di Chinatown. Un quartiere un po' troppo abbandonato a se stesso e con diversi cantieri aperti per i lavori.
Per fortuna però non distiamo molto dal quartiere italiano. Qui c'è molta più vita e ti senti a casa. Il quartiere italiano è composto da diverse strade costituite per la maggior parte da ristoranti, negozi e bar; tutti all'insegna del nostro 'Bel Paese'.
Anche a San Francisco la mattina abbiamo una guida che ci porta a conoscere tutti i luoghi più interessanti e caratteristici di San Francisco: il Golden Gate Bridge, la Lombard Street e i famosi sali e scendi che si vedono in molti telefilm americani.
La Lombart Street è davvero particolare e mi è rimasta molto impressa: essa è in sostanza una strada in discesa tutte curve che si può fare in macchina ma in mezzo a numerosi vasi di fiori multicolori: non avevo mai visto nulla di simile.
Bellissime inoltre le case a San Francisco: sono tutte colorate privilegiando le tonalità a pastello.

A San Francisco il clima è decisamente diverso sia da New York che dalla California: è sempre abbastanza freddo a causa delle correnti che arrivano dal polo nord. C'erano 18 gradi a mezzogiorno!! Un pomeriggio di San Francisco lo abbiamo dedicato alla visita della prigione di Alcatraz.
Per essere sincera all'inizio non mi interessa molto vedere questa prigione, ma una volta finita la visita sono stata davvero contenta di averla fatta.
Ad Alcatraz non ci sono guide turistiche in carne ed ossa, ma la visita della prigione la puoi fare attraverso un'audioguida.
Nell'audioguida c'è il racconto di 4 guardie carcerarie e di 4 ex carcerati che parlano non solo dei dati della prigione ma di come è stato vivere ad Alcatraz. Tramite l'audioguida inoltre abbiamo potuto seguire un percorso che ci ha permesso di conoscere tutta la prigione come ad esempio le celle, la biblioteca, la sala mensa, il luogo all'aperto adibito all'ora di aria…

Alcatraz è un carcere da spavento. Mi si è ghiacciato il sangue a vedere le celle minuscolo e prive praticamente di tutto.
Io sono rimasta scioccata ora dopo 40 anni dalla chiusura, figuriamoci a viverci. Ora ho capito perché veniva definito di massima sicurezza!!!
Un ultima tappa prima di tornare al nostro albergo è stata al porto di San Francisco.
Il molo n. 39 è la parte dell'intero porto più conosciuto e frequentato non solo dai turisti ma anche dai cittadini.
E' una sorta di città all'interno di un'altra città, perché ci sono negozi per lo shopping, ristoranti, bar...
Ore 9,30 di mercoledì 10 luglio: partenza da San Francisco per Los Angeles. Finisce così il nostro viaggio negli Stati Uniti.

Per chiudere in bellezza i 14 giorni immersi nella cultura americana, all'aeroporto, nella zona dei controlli doganali, mi prendono da parte per perquisire il mio bagaglio a mano perchè ho dimenticato di togliere dallo zaino il tantum verde. Che fifa ho avuto!! Avevo paura di cosa mi avrebbero chiesto e di non saper rispondere. Invece i poliziotti, dopo aver tirato fuori tutto e controllato ogni cosa, mi hanno fatto passare.
Il viaggio di ritorno in Italia non prevedeva scali quindi 12 ore ininterrotte sull'aereo da Los Angeles a Roma.
Un viaggio lunghissimo che non finiva mai. Anche al ritorno viaggiavamo con l'Alitalia e a differenza dell'andata ogni passeggero aveva la propria televisione e quindi poteva vedere quello che voleva. Ma questo non bastava per far passare il tempo. Ho dovuto alzarmi più volte per sgranchirmi le gambe perché la distanza tra il mio sedile e del sedile davanti a me era veramente minima.
Però ce l'abbiamo fatta: siamo atterrati a Roma alle ore 12,00 di giovedì 11 luglio e da lì altre 3 ore di macchina per arrivare ad Ancona e iniziare così una nuova vita......
 

 

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