![Image Image](http://www.viaggierelax.it/viaggi_new/images/stories/Thailandia.jpg) Letteralmente Thailandia significa 'Terra di libertà' ma
forse il termine più indicato sarebbe 'La terra del sorriso'.
Durante il viaggio attraverso questa terra ricca di bellezze
naturali, sicuramente quello che più mi ha colpito e che mai dimenticherò è il
SORRISO della sua popolazione, sempre molto calorosa e amichevole. I thailandesi
amano aiutare il turista, gli fanno domande, sono molto rispettosi ed hanno
un'apertura che non ho mai più ritrovato negli altri Paesi visitati.
Sono
partita alla fine di luglio con il mio ragazzo, Luigi, con due essenziali
zainetti sulle spalle, i biglietti A/R per Bangkok, la mitica guida Lonely
Planet e
. tanto entusiasmo.
Era il nostro primo viaggio nel sudest asiatico, non avevamo molta esperienza di
viaggi extra-Europa, per cui ci eravamo preparati parecchio abbozzando un bell'itinerario.
Arrivati all'aereoporto di Bangkok non è stato difficile spostarci ai
voli nazionali dove trovare un aereo per la prima destinazione, Chiang Mai, in
partenza dopo poche ore.
Dopo un'ora di volo eccoci arrivati a Chiang Mai, la favolosa 'Rosa del
nord' della Thailandia.
Abbiamo trascorso 3 giorni in questa graziosa cittadina dove
le strade del centro sono ricoperte di mattoni rossi, i lampioni sono diventati
lanterne decorate in stile parigino e dove si trovano meravigliosi templi
buddisti.
Abbiamo affittato la bicicletta e ricordo come è stato subito facile orientarsi
nel centro storico delimitato da canali e resti di mura. Oltre ai vari wat della
città siamo andati a visitare uno dei templi più sacri della Thailandia
settentrionale: il Doi Suthep.
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Un tassista di tuc tuc ci ha portato lungo una strada tortuosa che si inerpica
sulle pendici della montagna, quindi ci aspettavano 300 scalini, ma alla fine lo
spettacolo è stato meraviglioso. Da lassù si godeva infatti di uno splendido
panorama: è valsa proprio la pena!!!
Da Chiang Mai abbiamo anche fatto un'escursione all'allevamento di elefanti di
Chiang Dao, sulla sponda del fiume Ping, dove i pachidermi si dirigono per
essere lavati e poi per esibirsi in uno spettacolo da circo; quindi siamo saliti
in groppa ad uno di loro che ci ha portati a visitare la foresta circostante.
Sicuramente un'esperienza emozionante, nonostante un po' di iniziale scetticismo
dovuto alle letture fatte sul modo di ammaestrare questi poveri elefanti!
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Prima di raccontare il resto del viaggio non posso tralasciare le belle serate
trascorse a Chiang Mai. La prima al mitico Night Bazar, dove abbiamo acquistato
diversi oggetti di artigianato locale trattando parecchio ogni prezzo, e l'altra
all'Old Chiang Mai Cultural Center, dove abbiamo assistito a spettacoli di danze
tipiche delle tribù delle colline e dove abbiamo consumato una tipica cena
than-tok.
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I giorni seguenti li abbiamo trascorsi a disintossicarci dallo smog della città,
organizzando un piccolo trekking tra le colline, nel mezzo della foresta,
visitando i villaggi tribali.
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Siamo partiti da ThaTon, che abbiamo raggiunto in autobus, con una guida
locale: abbiamo camminato per due giorni tra le colline, pernottando in una
capanna di una tribù locale.
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Un'esperienza indimenticabile!!!!!
Quindi abbiamo raggiunto il fiume dove ci aspettava una piccola barchetta, su
cui abbiamo trascorso anche la notte, e che ci ha portati fino a Chiang Rai,
facendoci ammirare un paesaggio incantato tra la natura.
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Da Chiang Rai siamo subito ripartiti con un bus diretti a Kanchaburi,
a 120 km da Bangkok, non lontano dal confine con la Birmania.
Famoso è il suo ponte che attraversa il fiume Kwai e che ispirò il romanzo ed il
film 'Il ponte sul fiume Kwai';
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esso racconta la storia della costruzione della ferrovia
'della morte' voluta dai giapponesi nel 1942 per raggiungere la Birmania, e
costato la vita a migliaia di prigionieri sottoposti a brutali trattamenti.
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In ricordo di questo siamo andati a visitare in città il cimitero dove sono
sepolti circa 7000 di loro, ed il museo Jeath con fotografie della guerra,
disegni e dipinti dei prigionieri, ed armi varie.
A Kanchaburi abbiamo trascorso due notti, in modo da potere visitare anche i
dintorni della città, con i suoi templi, tra cui la grotta-tempio del drago
d'oro, dove si narra che vada a meditare una monaca galleggiante
.
Il giorno successivo abbiamo visitato il parco nazionale
di Erawan per ammirarne la fitta vegetazione, le splendide cascate,
esplorare le cave, visitare il mercato della frutta, fare una nuotata in una
delle piscine naturali e rilassarci immersi nell'acqua calda delle sorgenti
termali. Ci siamo inoltre fermati a visitare il Tiger temple dove alcuni monaci
buddisti allevano le tigri trovate ferite nella giungla, curandole con molta
attenzione finchè potranno essere rimesse in libertà.
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Dopo tanti giorni trascorsi tra il verde delle colline e del parco ci è venuta
una voglia incredibile di passare qualche giorno al mare, così come pianificato
dall'Italia abbiamo scelto l'isola di Koh Tao situata nel golfo di
Thailandia, vicino alla nota isola Koh Samui. Si tratta di una piccola e
tranquilla isoletta di 21 kmq i cui circa 8000 abitanti si dedicano alla pesca,
alla coltivazione delle noci di cocco ed al turismo.
Abbiamo raggiunto 'l'isola delle tartarughe', così denominata
per la caratteristica forma, dopo un lungo viaggio trascorso dapprima in minibus
fino a Bangkok, poi in bus fino a Chumphon e quindi in barca. Durante il
tragitto ci siamo lasciati convincere da un bravo PR thai ad iscriverci al primo
corso di subacquea della PADI, l'Open Water, così da prendere il brevetto che ci
ha poi consentito di fare qualche bella immersione in queste caldi acque. Non è
stato molto difficile convincerci in quanto già abbastanza intenzionati a farlo
e grazie anche all'ottima offerta che ci è stata fatta: solo 7800 B per il
corso, ed alloggio in uno dei bungalow sulla spiaggia di Ban Mae Hat per 5
notti.
Il corso inizia il giorno successivo all'arrivo così abbiamo avuto modo di
affittare un motorino per esplorare l'isola.
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L'emozione mi ha assalita nei giorni del corso soprattutto quando per la prima
volta, dopo ore e ore di teoria, finalmente abbiano indossato mutino, jacket,
bombole e tutto il necessario per tuffarci nel mare trasparente. Ormai era
fatta, non potevo più tirarmi indietro, così ho preso coraggio, fatto un bel
sospiro, sgonfiato il jacket e cominciato a scendere
che magica sensazione:
ero circondata da pesci coloratissimi incuriositi, tanto che qualcuno sembrava
volesse giocare con me
. guardavo in alto e vedevo le mie bolle salire
..forte!!!
Sotto a noi la barriera corallina. Ero talmente affascinata da questo nuovo
mondo che in un attimo avevo già dimenticato la paura; cominciavo finalmente a
capire di cosa ci parlavano Marco e Francesca quando spiegavano la sensazione
che ti da la subacquea ed il motivo per cui non riescono più a farne meno!!!!
Purtroppo i sei giorni di permanenza in questa isoletta meravigliosa trascorsero
molto velocemente, forse anche a causa dell'intensità con cui li avevamo
vissuti; così giunse presto il momento della partenza
. ARRIVEDERCI KOH TAO!!!!!
In sette ore di bus abbiamo raggiunto la mitica capitale della Thailandia,
Bangkok, dove siamo stati gli ultimi giorni prima del rientro a casa.
Una città incredibile: una grande metropoli con un traffico indescrivibile, una
gigantesca confusione, senza alcun ordine, dove imponenti edifici commerciali ed
enormi alberghi internazionali sono costruiti di fianco ad antiche botteghe e
templi, dove si mischiano vecchio e nuovo, esotico e comune. E comunque una
città con tantissime attrazioni: musei, templi e siti storici che richiamano qui
tanti viaggiatori.
Il primo giorno l'abbiamo dedicato a visitare l'antica città reale, dove si
trovano il Palazzo Reale,il Wat Phra Kaeo con il mistico Buddha di Smeraldo ed
il giardino reale con il Wat Po dove si trova l'enorme Buddha Disteso, lungo 46
m, completamente rivestito d'oro, con le piante dei piedi decorate con
madreperla. In questo grande ed antico tempio vivono circa 300 monaci buddisti
che tengono anche una scuola di omeopatia e di massaggi: ne abbiamo approfittato
per farci fare un rigenerante massaggio dagli allievi della scuola
..niente
male!!!
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Il giorno successivo abbiamo preso accordi con un autista di Tuk Tuk per farci
portare a visitare altri templi sparsi per la città, la Royal Factory e quindi
accompagnarci al quartiere cinese dove lo abbiamo salutato per inoltrarci tra
gli stretti vicoli.
Abbiamo camminato fino a perderci tra la folla che anima queste stradine zeppe
di piccole botteghe di ogni genere. Quando finalmente siamo riusciti ad uscire
da questo caos, ci siamo ritrovati nel piccolo ma vivacissimo quartiere indiano
di Pahurat. Anche qui si trovano decine di negozi per lo più specializzati nella
vendita dei tessuti e di abiti, con prezzi molto convenienti, così come anche
gli ottimi ristoranti indiani che si trovano in questo quartiere.
La notte a Bangkok è difficile annoiarsi
.si può infatti
cominciare la serata passeggiando in mezzo ad uno dei mercati notturni oppure,
come abbiamo fatto noi una sera, andare ad assistere ad uno degli incontri di
Muai Thai, la tipica boxe tailandese, al Sanam Muay Lumphini, lo stadio famoso
in tutto il mondo per questi incontri.
Quindi rimane da scegliere come continuare la serata, se in uno dei tanti
locali, night club, o bar, caffè o anche in discoteca
a Bangkok tutto è
possibile!!
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Solo un paio di giorni ci dividevano dal rientro in Italia, così abbiamo deciso
di fare un'ultima escursione nei dintorni di Bangkok, anche per disintossicarci
un po' dallo smog della città.
Siamo andati a visitare l'antica capitale della Thailandia, dichiarata dall'Unesco
Patrimonio dell'Umanità: Ayuthaya. Si tratta di una maestosa città
cosparsa di templi storici, facilmente raggiungibili a piedi o in bicicletta,
pedalando tranquillamente tra le viette della città.
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Visitati gli imponenti Wat, il palazzo Chan kasem, il vecchio palazzo reale e le
rovine degli antichi edifici, abbiamo pedalato nel parco tra i resti dell'antica
capitale cercando di immaginare quanto dovesse essere meravigliosa nei suoi
templi d'oro.
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Giunse presto l'ora di riprendere il treno che in sole 2 orette ci ha riportati
a Bankok dove abbiamo trascorso l'ultima serata nel ridente quartiere di KhaoSan,
cenando in un ottimo ristorante giapponese e quindi rilassandoci sdraiati in un
bar dove proiettavano Moulin Rouge.
Purtroppo siamo così arrivati alla fine del nostro viaggio, in tarda serata
avevamo il volo per l'Italia, quindi non ci era rimasto che preparare gli zaini,
dedicarci ad un ultimo shopping sfrenato, mangiucchiare qualcosa e
. salutare
questa fantastica nazione che ci ha regalato dei momenti indimenticabili!!!!
SAWADEE THAILANDIA
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