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Viaggio attraverso il paese del sorriso: la Thailandia. PDF Stampa E-mail
Scritto da Laura Daturi   
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Letteralmente Thailandia significa 'Terra di libertà' ma forse il termine più indicato sarebbe 'La terra del sorriso'.

Durante il viaggio attraverso questa terra ricca di bellezze naturali, sicuramente quello che più mi ha colpito e che mai dimenticherò è il SORRISO della sua popolazione, sempre molto calorosa e amichevole. I thailandesi amano aiutare il turista, gli fanno domande, sono molto rispettosi ed hanno un'apertura che non ho mai più ritrovato negli altri Paesi visitati.

Sono partita alla fine di luglio con il mio ragazzo, Luigi, con due essenziali zainetti sulle spalle, i biglietti A/R per Bangkok, la mitica guida Lonely Planet e …. tanto entusiasmo.
Era il nostro primo viaggio nel sudest asiatico, non avevamo molta esperienza di viaggi extra-Europa, per cui ci eravamo preparati parecchio abbozzando un bell'itinerario.
Arrivati all'aereoporto di Bangkok non è stato difficile spostarci ai voli nazionali dove trovare un aereo per la prima destinazione, Chiang Mai, in partenza dopo poche ore.
Dopo un'ora di volo eccoci arrivati a Chiang Mai, la favolosa 'Rosa del nord' della Thailandia.
Abbiamo trascorso 3 giorni in questa graziosa cittadina dove le strade del centro sono ricoperte di mattoni rossi, i lampioni sono diventati lanterne decorate in stile parigino e dove si trovano meravigliosi templi buddisti.
Abbiamo affittato la bicicletta e ricordo come è stato subito facile orientarsi nel centro storico delimitato da canali e resti di mura. Oltre ai vari wat della città siamo andati a visitare uno dei templi più sacri della Thailandia settentrionale: il Doi Suthep.
 


Un tassista di tuc tuc ci ha portato lungo una strada tortuosa che si inerpica sulle pendici della montagna, quindi ci aspettavano 300 scalini, ma alla fine lo spettacolo è stato meraviglioso. Da lassù si godeva infatti di uno splendido panorama: è valsa proprio la pena!!!

Da Chiang Mai abbiamo anche fatto un'escursione all'allevamento di elefanti di Chiang Dao, sulla sponda del fiume Ping, dove i pachidermi si dirigono per essere lavati e poi per esibirsi in uno spettacolo da circo; quindi siamo saliti in groppa ad uno di loro che ci ha portati a visitare la foresta circostante.
Sicuramente un'esperienza emozionante, nonostante un po' di iniziale scetticismo dovuto alle letture fatte sul modo di ammaestrare questi poveri elefanti!


 

Prima di raccontare il resto del viaggio non posso tralasciare le belle serate trascorse a Chiang Mai. La prima al mitico Night Bazar, dove abbiamo acquistato diversi oggetti di artigianato locale trattando parecchio ogni prezzo, e l'altra all'Old Chiang Mai Cultural Center, dove abbiamo assistito a spettacoli di danze tipiche delle tribù delle colline e dove abbiamo consumato una tipica cena than-tok.
 


I giorni seguenti li abbiamo trascorsi a disintossicarci dallo smog della città, organizzando un piccolo trekking tra le colline, nel mezzo della foresta, visitando i villaggi tribali.

 


Siamo partiti da ThaTon, che abbiamo raggiunto in autobus, con una guida locale: abbiamo camminato per due giorni tra le colline, pernottando in una capanna di una tribù locale.


Un'esperienza indimenticabile!!!!!


Quindi abbiamo raggiunto il fiume dove ci aspettava una piccola barchetta, su cui abbiamo trascorso anche la notte, e che ci ha portati fino a Chiang Rai, facendoci ammirare un paesaggio incantato tra la natura.


Da Chiang Rai siamo subito ripartiti con un bus diretti a Kanchaburi, a 120 km da Bangkok, non lontano dal confine con la Birmania.
Famoso è il suo ponte che attraversa il fiume Kwai e che ispirò il romanzo ed il film 'Il ponte sul fiume Kwai';

esso racconta la storia della costruzione della ferrovia 'della morte' voluta dai giapponesi nel 1942 per raggiungere la Birmania, e costato la vita a migliaia di prigionieri sottoposti a brutali trattamenti.


In ricordo di questo siamo andati a visitare in città il cimitero dove sono sepolti circa 7000 di loro, ed il museo Jeath con fotografie della guerra, disegni e dipinti dei prigionieri, ed armi varie.
A Kanchaburi abbiamo trascorso due notti, in modo da potere visitare anche i dintorni della città, con i suoi templi, tra cui la grotta-tempio del drago d'oro, dove si narra che vada a meditare una monaca galleggiante….

Il giorno successivo abbiamo visitato il parco nazionale di Erawan per ammirarne la fitta vegetazione, le splendide cascate, esplorare le cave, visitare il mercato della frutta, fare una nuotata in una delle piscine naturali e rilassarci immersi nell'acqua calda delle sorgenti termali. Ci siamo inoltre fermati a visitare il Tiger temple dove alcuni monaci buddisti allevano le tigri trovate ferite nella giungla, curandole con molta attenzione finchè potranno essere rimesse in libertà.


Dopo tanti giorni trascorsi tra il verde delle colline e del parco ci è venuta una voglia incredibile di passare qualche giorno al mare, così come pianificato dall'Italia abbiamo scelto l'isola di Koh Tao situata nel golfo di Thailandia, vicino alla nota isola Koh Samui. Si tratta di una piccola e tranquilla isoletta di 21 kmq i cui circa 8000 abitanti si dedicano alla pesca, alla coltivazione delle noci di cocco ed al turismo.

Abbiamo raggiunto 'l'isola delle tartarughe', così denominata per la caratteristica forma, dopo un lungo viaggio trascorso dapprima in minibus fino a Bangkok, poi in bus fino a Chumphon e quindi in barca. Durante il tragitto ci siamo lasciati convincere da un bravo PR thai ad iscriverci al primo corso di subacquea della PADI, l'Open Water, così da prendere il brevetto che ci ha poi consentito di fare qualche bella immersione in queste caldi acque. Non è stato molto difficile convincerci in quanto già abbastanza intenzionati a farlo e grazie anche all'ottima offerta che ci è stata fatta: solo 7800 B per il corso, ed alloggio in uno dei bungalow sulla spiaggia di Ban Mae Hat per 5 notti.
Il corso inizia il giorno successivo all'arrivo così abbiamo avuto modo di affittare un motorino per esplorare l'isola.


L'emozione mi ha assalita nei giorni del corso soprattutto quando per la prima volta, dopo ore e ore di teoria, finalmente abbiano indossato mutino, jacket, bombole e tutto il necessario per tuffarci nel mare trasparente. Ormai era fatta, non potevo più tirarmi indietro, così ho preso coraggio, fatto un bel sospiro, sgonfiato il jacket e cominciato a scendere …… che magica sensazione: ero circondata da pesci coloratissimi incuriositi, tanto che qualcuno sembrava volesse giocare con me…. guardavo in alto e vedevo le mie bolle salire…..forte!!! Sotto a noi la barriera corallina. Ero talmente affascinata da questo nuovo mondo che in un attimo avevo già dimenticato la paura; cominciavo finalmente a capire di cosa ci parlavano Marco e Francesca quando spiegavano la sensazione che ti da la subacquea ed il motivo per cui non riescono più a farne meno!!!!

Purtroppo i sei giorni di permanenza in questa isoletta meravigliosa trascorsero molto velocemente, forse anche a causa dell'intensità con cui li avevamo vissuti; così giunse presto il momento della partenza…. ARRIVEDERCI KOH TAO!!!!!

In sette ore di bus abbiamo raggiunto la mitica capitale della Thailandia, Bangkok, dove siamo stati gli ultimi giorni prima del rientro a casa.
Una città incredibile: una grande metropoli con un traffico indescrivibile, una gigantesca confusione, senza alcun ordine, dove imponenti edifici commerciali ed enormi alberghi internazionali sono costruiti di fianco ad antiche botteghe e templi, dove si mischiano vecchio e nuovo, esotico e comune. E comunque una città con tantissime attrazioni: musei, templi e siti storici che richiamano qui tanti viaggiatori.
Il primo giorno l'abbiamo dedicato a visitare l'antica città reale, dove si trovano il Palazzo Reale,il Wat Phra Kaeo con il mistico Buddha di Smeraldo ed il giardino reale con il Wat Po dove si trova l'enorme Buddha Disteso, lungo 46 m, completamente rivestito d'oro, con le piante dei piedi decorate con madreperla. In questo grande ed antico tempio vivono circa 300 monaci buddisti che tengono anche una scuola di omeopatia e di massaggi: ne abbiamo approfittato per farci fare un rigenerante massaggio dagli allievi della scuola…..niente male!!!


Il giorno successivo abbiamo preso accordi con un autista di Tuk Tuk per farci portare a visitare altri templi sparsi per la città, la Royal Factory e quindi accompagnarci al quartiere cinese dove lo abbiamo salutato per inoltrarci tra gli stretti vicoli.
Abbiamo camminato fino a perderci tra la folla che anima queste stradine zeppe di piccole botteghe di ogni genere. Quando finalmente siamo riusciti ad uscire da questo caos, ci siamo ritrovati nel piccolo ma vivacissimo quartiere indiano di Pahurat. Anche qui si trovano decine di negozi per lo più specializzati nella vendita dei tessuti e di abiti, con prezzi molto convenienti, così come anche gli ottimi ristoranti indiani che si trovano in questo quartiere.

La notte a Bangkok è difficile annoiarsi….si può infatti cominciare la serata passeggiando in mezzo ad uno dei mercati notturni oppure, come abbiamo fatto noi una sera, andare ad assistere ad uno degli incontri di Muai Thai, la tipica boxe tailandese, al Sanam Muay Lumphini, lo stadio famoso in tutto il mondo per questi incontri.
Quindi rimane da scegliere come continuare la serata, se in uno dei tanti locali, night club, o bar, caffè o anche in discoteca… a Bangkok tutto è possibile!!



Solo un paio di giorni ci dividevano dal rientro in Italia, così abbiamo deciso di fare un'ultima escursione nei dintorni di Bangkok, anche per disintossicarci un po' dallo smog della città.
Siamo andati a visitare l'antica capitale della Thailandia, dichiarata dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità: Ayuthaya. Si tratta di una maestosa città cosparsa di templi storici, facilmente raggiungibili a piedi o in bicicletta, pedalando tranquillamente tra le viette della città.


Visitati gli imponenti Wat, il palazzo Chan kasem, il vecchio palazzo reale e le rovine degli antichi edifici, abbiamo pedalato nel parco tra i resti dell'antica capitale cercando di immaginare quanto dovesse essere meravigliosa nei suoi templi d'oro.


Giunse presto l'ora di riprendere il treno che in sole 2 orette ci ha riportati a Bankok dove abbiamo trascorso l'ultima serata nel ridente quartiere di KhaoSan, cenando in un ottimo ristorante giapponese e quindi rilassandoci sdraiati in un bar dove proiettavano Moulin Rouge.

Purtroppo siamo così arrivati alla fine del nostro viaggio, in tarda serata avevamo il volo per l'Italia, quindi non ci era rimasto che preparare gli zaini, dedicarci ad un ultimo shopping sfrenato, mangiucchiare qualcosa e ……. salutare questa fantastica nazione che ci ha regalato dei momenti indimenticabili!!!!
SAWADEE THAILANDIA……

 

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