So
di essere una privilegiata; a 26 anni ho già visitato paesi che la maggior parte
della gente non vede in una vita intera. Ogni luogo ha lasciato nel mio cuore di
giramondo ricordi unici,
..... ma in nessuno percepiì in
maniera così vivida la magia della Terra come nell'estate del 2006.
Lasciata alle spalle l'euforia per la vittoria della Nazionale, decollai verso
il viaggio dei miei sogni; un safari fotografico in Africa in compagnia di mio
padre, da cui ho ereditato lo spirito avventuriero. A Nairobi si unirono
a noi una jeep sgangherata e Ghimo, la guida; un kenyota dal sorriso luminoso.
Impiegammo due ore a percorrere i 162 chilometri che separano Nairobi da
Namanga, villaggio di frontiera con la Tanzania, e quasi altrettante da
Namanga al Parco Nazionale dell'Amboseli. La strada, 75 chilometri di
buche lungo il confine, mise a dura prova le sospensioni della jeep e la mia
fiducia che saremmo giunti a destinazione con tutte le ruote integre. Ma in
Africa le automobili, come le persone, sono tenaci in ogni avversità. 'Prima o
poi si arriva', ripeteva Ghimo con quel sorriso epicureo tipico degli africani
che lascia basiti noi occidentali. E aveva ragione. La nostra meta apparve dopo
l'ennesima buca; attraverso la bruma azzurra che ne sfumava i contorni in
un'immagine onirica, scorgemmo il Kilimangiaro. Percepiì all'istante di non
trovarmi semplicemente in un luogo, ma nel Luogo, vibrante dell'energia
ancestrale della terra incontaminata che mi permeava il corpo intero.
'Amboseli' in swahili significa 'luogo della polvere'; quando Ghimo
lanciò la jeep nella pianura, ci lasciammo alle spalle vortici di terra. Mi
sporsi attraverso il tettuccio apribile; l'aria era immobile, in attesa, ma
grazie alla velocità sentivo sul viso un vento fresco e purificatore; il respiro
del Kilimangiaro, o forse del Mondo stesso. L'Amboseli si estende su un
altopiano a 1500 metri, circondato da colline color bronzo. A ovest, il sole del
tramonto colorava le nuvole di indaco e viola e le rocce di oro e vermiglio.
All'improvviso una iena ci tagliò la strada. Il ghigno sardonico contrastava con
gli occhi malinconici; nel complesso dava l'impressione di un'anima triste.
Ghimo spiegò che la iena è stata per anni vittima di pregiudizi per l'abitudine
di mangiare cadaveri e per questo perseguitata fin quasi all'estinzione. Ma ogni
creatura di Amboseli è preziosa per l'esistenza del parco stesso; la iena chiude
il Ciclo, in lei il sangue e la carne morta si rigenerano a nuova vita. La
guardai allontanarsi sgemba, con rinnovato rispetto nel cuore.
Nessuno in Amboseli è più volubile dell'acqua, disse Ghimo. Primadonna della
natura africana, detta legge conscia del fatto che senza di lei non si può
vivere. Lo stesso altopiano è il bacino di un lago, quasi sempre asciutto, che
l'acqua modella a suo capriccio. Figlia del Kilimangiaro che con le nevi nutre
le sorgenti, trasforma la terra dove sgorga in un manto rigoglioso, costellato
da corone di alberi e popolato da decine di animali. I bufali d'acqua
pascolavano nei fiumi, ruminando erba e piante acquatiche. Emergeva solo la
testa con le inconfondibili corna 'anni '60'.
![](http://www.viaggierelax.it/immagini/Concorso_TravelReporter/093-G/Bufalo-d'acqua-e-airone-bia.jpg)
Intorno a loro era un fischiare di aironi bianchi, ibis e
aquile pescatrici; l'indaffarato preludio del crepuscolo. I grandi erbivori
erano sparpagliati oltre la vegetazione; zebre e giraffe stagliate sull' erba di
smeraldo e giovani antilopi che saltavano i ruscelli con un balzo.
![](http://www.viaggierelax.it/immagini/Concorso_TravelReporter/093-G/Giraffa.jpg)
Poco distante, un branco di elefanti staccava pezzi di
corteccia da un boschetto di acacie. Uno dei cuccioli, con l'irruenza tipica
della giovane età, staccò un intero ramo con uno schiocco secco. 'Sono
l'incarnazione della potenza' disse Ghimo. 'Non indisponete mai un elefante,
potrebbe essere l'ultima cosa che fate'.
![](http://www.viaggierelax.it/immagini/Concorso_TravelReporter/093-G/Elefanti-e-aironi-bianchi.jpg)
Guardarli brucare tutti insieme mi diede la sensazione di totale appagamento con
la natura nella quale vivono, che noi uomini proviamo sempre più raramente. La
jeep proseguì verso est. Oltre una macchia di cardi, a bordo pista, era seduto
un babbuino, un ginocchio piegato e sorretto dalle mani. Seguiva con sguardo
vispo le jeep dirette ai lodge; ricordava un vecchio seduto al bar. Ghimo lesse
la mia espressione nello specchietto, e scoppiò a ridere; 'Ci sta osservando'.
Lanciai un'altra occhiata al babbuino, che rispose al mio sguardo. Un brivido mi
percorse la schiena; quello che avevo incontrato era uno sguardo carico di
consapevolezza, diverso dagli altri animali ma non del tutto umano.
![](http://www.viaggierelax.it/immagini/Concorso_TravelReporter/093-G/Babbuino-'al-bar'.jpg)
Mentra la notte scendeva sull'Amboseli arrivammo al Serena lodge. Non vi era
nome più azzeccato per quella manciata di casette all'ombra del Kilimangiaro e
immerse nella tranquillità della sera. Seduta sui gradini del nostro alloggio,
osservai l'altopiano diventare una macchia di inchiosto liquido, più denso là
dove si stagliavano le sagome degli animali e delle acacie. L'occhio tondo della
luna allagava la valle di luce argentea; tutto era silenzio, rotto solo dai
bisbigli del vento. Era l'ora dei cacciatori; leoni e ghepardi, forse persino il
leopardo, si muovevano nelle ombre. Mi sembrò di vederle, le leonesse che al
tramonto Ghimo ci aveva indicato sulle rocce mentre si crogiolavano sornione
nell'ultimo tepore, muoversi ora in formazione di caccia, i sensi all'erta e
negli occhi la luce letale del predatore.
![](http://www.viaggierelax.it/immagini/Concorso_TravelReporter/093-G/Leonessa-in-caccia.jpg)
Tenevo in mano la macchina fotografica; migliaia di pixel con le immagini della
giornata, ma pensavo che semplici foto non potevano immortalare lo slancio
vitale che pulsa in ogni sasso e in ogni filo d'erba di Amboseli.
Oggi, dopo due anni, ne sono felice; sono emozioni solo mie, per questo ancor
più preziose. Sento molta gente rimpiangere un mitico paradiso perduto in cui
l'uomo non aveva ancora contaminato la Terra e la Natura era vergine; ora so
che, per chi li sa riconoscere, frammenti di quel mondo esistono ancora nel
cuore dell'Africa.
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